
La Sfida di Stellantis a Termoli: Senza Strategie UE l’Automotive Europeo Rallenta
La crisi dello stabilimento Stellantis di Termoli, con l'attivazione del contratto di solidarietà che coinvolge 1.823 lavoratori, rappresenta un segnale allarmante per l'intero settore automobilistico europeo. Questo si deve in gran parte all'assenza di una strategia industriale europea coerente e all’inasprirsi della guerra commerciale sui motori auto, che insieme stanno causando una riduzione significativa della domanda e una produzione a ritmo ridotto.
Il contratto di solidarietà permette una riduzione temporanea dell’orario lavorativo, con una conseguente riduzione salariale parzialmente compensata dallo Stato, preservando così i posti di lavoro. Tuttavia, questa misura, seppur necessaria, non risolve i problemi strutturali che coinvolgono lavoratori, comunità locali e filiere produttive. L’impatto sociale è notevole: diminuzione dei consumi, fragilità dell’economia locale e aumento dell’incertezza psicologica tra le famiglie dei dipendenti.
Il settore automobilistico europeo affronta una transizione complessa caratterizzata da cali di immatricolazioni, conflitti commerciali, e passaggi tecnologici non supportati da politiche UE adeguate. Senza un forte piano europeo che sostenga la riconversione industriale e favorisca investimenti in infrastrutture elettriche, formazione, e aperture di nuovi mercati, il rischio di deindustrializzazione e perdita occupazionale si farà sempre più pesante. Solo un impegno concertato può garantire un futuro sostenibile al comparto e alle sue comunità.