
Consulenti del lavoro e imprese italiane in allarme: mancano decine di migliaia di laureati nei settori chiave
Negli ultimi anni, il mercato del lavoro italiano affronta una grave carenza di laureati nei settori chiave come ingegneria, economia e sanità, con migliaia di posizioni non occupate che rallentano la crescita economica. Il fenomeno è aggravato da un disallineamento evidente tra formazione e domanda delle imprese, dovuto a scelte universitarie poco coerenti con le reali esigenze del mercato del lavoro e una percezione errata delle difficoltà e opportunità offerte dai corsi tecnici e scientifici.
I dati relativi alle iscrizioni universitarie 2024/2025 mostrano un aumento nelle facoltà umanistiche e sociali, mentre rimangono basse le immatricolazioni nei corsi STEM e nell'area medico-sanitaria, con tassi di occupazione elevati però in questi ultimi. Questo squilibrio evidenzia la necessità di un intervento urgente per orientare maggiormente i giovani verso percorsi con maggiori sbocchi lavorativi e per valorizzare la sinergia tra università e imprese.
Per contrastare questa situazione, i consulenti del lavoro propongono strategie quali un orientamento scolastico precoce e personalizzato, incentivi per corsi STEM, collaborazioni rafforzate tra atenei e imprese e campagne di comunicazione dedicate. Solo con un’azione condivisa tra istituzioni, sistema educativo e mondo produttivo si potrà colmare il gap formativo e restituire ai giovani italiani solide opportunità professionali, sostenendo così la competitività e il benessere del Paese.