
Fondali marini e cambiamento climatico: la rivoluzionaria scoperta di una rete elettrica vivente
Il metano, gas serra potentissimo e fino a 28 volte più efficace della CO₂ nel trattenere il calore atmosferico, rappresenta una delle sfide climatiche più urgenti. Sebbene molte emissioni derivino da attività umane, una quota significativa proviene dai fondali oceanici, dove meccanismi microbici naturali contribuiscono a limitare il rilascio di questo gas nell’atmosfera. I fondali marini, ricchi di biodiversità ancora poco esplorata, ospitano comunità di microorganismi specializzati nell'ossidazione anaerobica del metano (AOM), un processo attraverso cui utilizzano il metano come fonte energetica, impedendo così la sua diffusione atmosferica. Questi microbi operano in sinergia formando reti elettriche viventi: filamenti microbici lungo cui scorrono flussi di elettroni, facilitando il metabolismo collaborativo per la decomposizione efficiente del metano. Tale scoperta rivoluzionaria, frutto di ricerche guidate dalla University of Southern California, ha mostrato come questo sistema incrementi fino a dieci volte l’efficacia nell’assorbimento del metano rispetto al lavoro di singole specie isolate. Questa cooperazione microbica sottolinea l’importanza cruciale dei fondali marini come ecosistemi naturali coinvolti nella regolazione del clima globale. L'approccio multidisciplinare che ha permesso questa scoperta include tecniche avanzate di genomica, microscopie elettroniche e sensori di corrente elettrica. Le implicazioni sono notevoli: si prospetta la possibilità di sviluppare tecnologie biotecnologiche ispirate a questi sistemi naturali per la mitigazione del cambiamento climatico, il monitoraggio degli oceani e applicazioni ambientali innovative. In futuro, integrare queste conoscenze nei modelli climatici e replicare artificialmente tali reti potrebbe rappresentare una strategia sostenibile e naturale per contrastare l’aumento delle emissioni di metano, evidenziando come la vera rivoluzione nelle scienze ambientali spesso emerga da fenomeni microscopici invisibili ma vitali.