
Pensioni settembre 2025: rischio revoca definitiva, scadenze e istruzioni per non perdere il diritto
Le pensioni di settembre 2025 in Italia sono a rischio revoca definitiva, soprattutto per chi percepisce maggiorazione sociale e trattamenti minimi, in quanto queste prestazioni dipendono da limiti reddituali che devono essere dichiarati entro il 19 settembre 2025. L’INPS effettua controlli e può sospendere o revocare le pensioni in caso di mancata o ritardata presentazione della dichiarazione reddituale, come il modello RED o il modello 730, necessari per verificare il diritto alla prestazione. La mancata comunicazione comporta la sospensione dell’erogazione e, se non sanata, la revoca totale per l’anno, oltre alla possibilità di recupero delle somme percepite indebitamente.
Le categorie più a rischio comprendono i pensionati titolari di maggiorazione sociale e trattamenti minimi, destinati a sostenere chi ha redditi bassi o pensioni inferiori alla soglia minima stabilita dallo Stato. Per questi soggetti la dichiarazione reddituale è obbligatoria e va trasmessa tramite i canali indicati dall’INPS (servizi online con SPID, CAF, patronati o posta), fornendo dati completi e veritieri per evitare sanzioni. Il mancato rispetto delle scadenze può comportare la cessazione dell’erogazione della pensione con conseguenze economiche serie.
Per evitare la sospensione o revoca, è consigliato monitorare regolarmente la propria posizione sul sito INPS, aggiornare costantemente i dati reddituali e anagrafici, rivolgersi tempestivamente a CAF o patronati per assistenza e inviare la dichiarazione con anticipo rispetto alla scadenza per prevenire problemi tecnici. In caso di revoca, è possibile ricorrere amministrativamente, ma la perdita dell’anno di pensione è severa. La corretta gestione degli adempimenti entro il 19 settembre è quindi cruciale per garantire continuità e sicurezza economica ai pensionati coinvolti.