
Indennità di disoccupazione per lavoratori rimpatriati: quando la NASpI è esclusa e perché
Il rientro in Italia dopo un'esperienza lavorativa all'estero solleva dubbi sulla tutela previdenziale, in particolare sull'accesso alla NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego). La NASpI è un sussidio economico temporaneo destinato ai lavoratori dipendenti che perdono il lavoro involontariamente e possiedono specifici requisiti contributivi e lavorativi. Tuttavia, chi aderisce al regime agevolato per i rimpatriati, una norma fiscale che offre significative esenzioni d'imposta per chi ha lavorato più di due anni all'estero e rientra in Italia, è escluso dall’accesso alla NASpI a causa di incompatibilità normativa. Questo regime speciale punta a incentivare il rientro di talenti italiani, ma prevede un trattamento fiscale e contributivo differente che non si concilia con il sistema ordinario di welfare italiano. Di conseguenza, chi sceglie questa agevolazione deve rinunciare all’indennità di disoccupazione, con conseguenze economiche e previdenziali rilevanti. In mancanza della NASpI, restano alcune alternative limitate, come prestazioni di disoccupazione maturate all’estero tramite accordi bilaterali o la totalizzazione contributiva. Esempi concreti evidenziano come la scelta tra regime agevolato e diritto alla NASpI vada valutata attentamente, considerando gli aspetti fiscali e la copertura sociale. Al momento la normativa non prevede modifiche significative; pertanto, il consiglio è di pianificare il rientro con il supporto di esperti per evitare sorprese sulle tutele previdenziali e fiscali.