Algoritmo GPS nelle supplenze: chiarimenti sugli scavalcamenti e i riservisti nelle convocazioni
Il sistema delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), introdotto dal 2020, rappresenta uno strumento informatizzato per l’assegnazione delle supplenze nel sistema scolastico italiano. Le convocazioni avvengono tramite un algoritmo che tiene conto di punteggio, riserve di legge e preferenze territoriali. Tuttavia, numerosi docenti hanno segnalato presunti casi di "scavalcamenti", ossia l’assegnazione di posti a candidati con punteggio inferiore, generando dubbi e reclami riguardo alla correttezza del sistema. Tali situazioni sono spesso dovute al ruolo dei riservisti, ossia candidati con diritto a quote dedicate in base a normative come la legge 68/99 e la 104/92, che possono essere convocati prioritariamente anche con punteggio inferiore.
L’algoritmo GPS funziona tramite una procedura informatizzata che assegna le supplenze in step successivi: prima riservisti, poi candidati ordinari, rispettando così le riserve previste dalla legge. Questo procedimento assicura un’applicazione oggettiva delle regole, ma può apparire ingiusto a candidati con punteggi elevati non convocati a favore di riservisti. Per gestire contestazioni, è previsto l’accesso agli atti, la possibilità di presentare reclami formali e la rettifica delle graduatorie in caso di errori materiali o procedurali, garantendo trasparenza e tutela degli interessati.
Per ottimizzare l'esperienza nelle GPS 2025, si suggerisce ai docenti di verificare accuratamente i propri punteggi, includere correttamente eventuali riserve e monitorare continuamente le convocazioni. Resta fondamentale un dialogo costruttivo tra Ministero, sindacati e docenti per migliorare l’algoritmo e le procedure, aumentando trasparenza ed efficienza. In definitiva, pur con criticità, il sistema GPS rappresenta attualmente l’unico metodo informatizzato per l’assegnazione delle supplenze, e un suo continuo miglioramento è auspicabile nel rispetto dei diritti di tutti gli insegnanti.