Prevenire la Violenza nel Calcio Giovanile: La Proposta del Pedagogista Presente in Ogni Scuola Calcio

Prevenire la Violenza nel Calcio Giovanile: La Proposta del Pedagogista Presente in Ogni Scuola Calcio

Il calcio giovanile, idealmente un'agenzia educativa per insegnare valori come rispetto e lealtà, si trova oggi a fronteggiare un aumento preoccupante di episodi di violenza, spesso innescati da dinamiche familiari e tensioni agonistiche. Un caso emblematico è stato un'aggressione a un portiere tredicenne durante un torneo Under 14, che ha evidenziato come la pressione emotiva su giovani atleti, la carenza di educazione sportiva e l’assenza di figure di mediazione aggravino il problema. I genitori, che dovrebbero sostenere i ragazzi, talvolta esercitano invece pressioni e comportamenti disfunzionali, contribuendo a un clima tossico. Alessandro Prisciandaro propone di introdurre un pedagogista in ogni scuola calcio, incaricato di formare genitori, allenatori e atleti, gestire conflitti e monitorare le relazioni all’interno delle squadre, favorendo una cultura della non violenza e del rispetto. Strategie preventive complementari includono campagne di sensibilizzazione, corsi obbligatori, sanzioni per comportamenti scorretti e laboratori di gestione emotiva. L’educazione sportiva rappresenta un investimento a lungo termine, formando adulti responsabili e maturi. Esperienze europee dimostrano l’efficacia dell’intervento di educatori sportivi e mediatori. Solo attraverso un impegno condiviso di federazioni, scuole calcio, allenatori e famiglie sarà possibile ridare al calcio giovanile la sua funzione educativa, promuovendo crescita personale e rispetto reciproco nel mondo dello sport.

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