Riforma della Maturità 2026: Cosa Cambia nelle Prove Scritte e Orali. Tutte le Novità della Relazione Tecnica sul Decreto Approvato dal Consiglio dei Ministri
La riforma della maturità 2026, approvata dal Consiglio dei Ministri, introduce una revisione significativa delle regole riguardanti la validità delle prove d’esame. La novità centrale riguarda la ridefinizione della regolarità delle prove attraverso la modifica dell’articolo 17 del decreto 62/2017, stabilendo che l’esame sia valido solo se il candidato ha partecipato attivamente a tutte le fasi previste. Questa regolamentazione nasce dall’esigenza di uniformare le procedure e dare maggior chiarezza, evitando interpretazioni arbitrarie e assicurando coerenza con gli standard europei. La relazione tecnica allegata al decreto specifica cosa significhi svolgere regolarmente le prove, puntando su una partecipazione reale e non formale, distinguendo il rifiuto consapevole di partecipare dalla semplice difficoltà emotiva. La responsabilità dello studente viene così ulteriormente enfatizzata, mentre alle commissioni d’esame è affidato il compito di vigilare, verbalizzare eventuali anomalie e garantire uniformità di applicazione delle nuove norme. Questa trasformazione avrà impatti concreti su studenti, docenti e famiglie, preannunciando un clima di maggiore responsabilizzazione e trasparenza. Non mancano le prime critiche riguardo alla possibile rigidità, ma l’obiettivo dichiarato è promuovere una scuola territoriale più equa e meritocratica. L’esame di stato 2026 rappresenterà dunque un banco di prova importante per il successo della riforma e per valorizzare realmente competenze e comportamenti responsabili.