Campi Flegrei, una nuova era di rilevazione: oltre 54.000 terremoti in tre anni grazie all'intelligenza artificiale

Campi Flegrei, una nuova era di rilevazione: oltre 54.000 terremoti in tre anni grazie all'intelligenza artificiale

Negli ultimi tre anni, l’utilizzo di un avanzato algoritmo di intelligenza artificiale ha trasformato radicalmente il monitoraggio della sismicità nei Campi Flegrei, una delle aree vulcaniche più sorvegliate al mondo. Grazie a questa tecnologia sviluppata da ricercatori della Stanford University e implementata in collaborazione con l’Osservatorio Vesuviano, è stato possibile individuare oltre 54.000 terremoti, quasi quattro volte il numero rilevato con i metodi tradizionali. Questo salto quantitativo si è ottenuto attraverso l’analisi di dati sismici storici e l’abilità delle reti neurali di distinguere tra segnali reali e rumori di fondo, aumentando la sensibilità del sistema di rilevazione. La nuova precisione nella sorveglianza ha portato anche alla scoperta di due faglie convergenti sotto Pozzuoli, importante centro urbano dell’area, evidenziando punti di accumulo di tensioni geologiche rilevanti per la valutazione del rischio futuro. Nonostante questa intensa attività sismica, non sono state trovate prove di risalita di magma, rassicurando rispetto a eruzioni imminenti; tuttavia, la situazione resta costantemente monitorata per individuare tempestivamente qualsiasi mutamento. Fondamentale è anche l’aspetto della comunicazione e prevenzione: sono stati implementati programmi educativi e piani di protezione civile per informare la popolazione e promuovere comportamenti sicuri. In conclusione, la sorveglianza nei Campi Flegrei si caratterizza oggi per una sinergia efficace tra tecnologia avanzata, ricerca scientifica e responsabilità collettiva, fungendo da modello virtuoso nel campo del rischio sismico.

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