
Spotify contro ReVanced: la battaglia legale sulla patch che sblocca le funzioni Premium senza pagare
La controversia tra Spotify e ReVanced ha preso forma nel settembre 2025, quando Spotify ha inviato una diffida DMCA per la rimozione della patch ReVanced che consente agli utenti di accedere gratuitamente alle funzioni Premium della piattaforma di streaming. Questa vicenda mette in luce i delicati equilibri tra la tutela del copyright, le normative legali internazionali come il DMCA e la crescita delle community open source, spesso impegnate in sviluppi che sfidano i modelli di business tradizionali delle grandi aziende tecnologiche.
ReVanced, noto inizialmente per la sua versione modificata di YouTube senza pubblicità, ha esteso il proprio lavoro a molte altre app, tra cui Spotify. La patch specifica per Spotify modifica l'app Android originale in modo da permettere funzionalità Premium senza costi, come ascolto senza pubblicità, skip illimitati e la modalità offline. Nonostante la popolarità tra gli utenti, questo tipo di modifica solleva dubbi legali, di sicurezza e morali inerenti al bypass dei sistemi a pagamento.
Spotify ha motivato la sua diffida facendo leva su disposizioni del Digital Millennium Copyright Act (DMCA), denunciando la violazione delle protezioni tecniche e dei diritti d'autore, oltre al danno economico derivante dalla gratuità imposta dalla patch. ReVanced ha richiesto supporto legale per difendersi dalla diffida, ma la situazione pone gli utenti davanti a rischi concreti, tra blocchi account, possibili azioni legali e sicurezza dei dati personali. La comunità open source rimane divisa sul valore di tali strumenti, mentre le alternative legali come offerte promozionali e piani familiari vengono suggerite come vie corrette per usufruire del servizio.