
Intelligenza Artificiale e Lavoro: Nuovi Orizzonti di Collaborazione Uomo-Macchina secondo Giuseppe Perrone (EY)
Nel suo intervento a Digithon 2025, Giuseppe Perrone di EY ha affrontato il tema dell'impatto dell'intelligenza artificiale (IA) sul lavoro con una prospettiva ottimistica e pragmatica, ponendo l'accento sulla trasformazione più che sulla disoccupazione. Ha sostenuto che l'IA non porta alla perdita netta di posti di lavoro, ma a una riorganizzazione delle mansioni e alla crescita di nuovi mestieri digitali, evidenziando come la collaborazione uomo-macchina rappresenti la nuova normalità. Le macchine assumeranno compiti ripetitivi o pericolosi, mentre gli esseri umani si concentreranno su attività a maggior valore aggiunto, migliorando anche la sicurezza nei luoghi di lavoro. Per accompagnare questa evoluzione, Perrone ha sottolineato l'importanza cruciale delle competenze future, con un ruolo chiave per la formazione continua e la capacità di integrare tecnologie avanzate, robotica e intelligenza artificiale nei processi produttivi. EY sta sperimentando in Italia l'impiego di robot umanoidi in cantiere, esempio concreto di una sinergia efficace tra operatori umani e macchine. Questa innovazione apre la strada a nuove professionalità e richiede un sistema formativo adattativo che aggiorni costantemente curricula e metodi didattici. Più in generale, la rivoluzione digitale presenta anche opportunità sociali per inclusione e competitività nazionale. Tuttavia, Perrone evidenzia come la transizione debba essere equa, puntando su politiche di formazione, reskilling e cultura aziendale innovativa. In sintesi, l'adozione consapevole e collaborativa dell'IA favorirà un futuro lavorativo in cui tecnologia e capitale umano si valorizzano reciprocamente, generando occupazione, sicurezza e benessere collettivo.