
Calo demografico e scuola in Lombardia: 45mila studenti in meno e oltre mille classi cancellate in tre anni
Il calo demografico rappresenta una crisi strutturale per la scuola in Lombardia, che vede una perdita di oltre 45mila studenti e la cancellazione di 1.193 classi tra il 2022-23 e il 2025-26. Le province di Milano, Bergamo e Brescia sono le più colpite, con Milano che perde quasi 15mila iscritti. Questo declino riguarda soprattutto la scuola primaria e le medie, con un impatto diretto sulla presenza scolastica nei piccoli comuni, dove molte scuole rischiano la chiusura a causa del numero insufficiente di iscritti. Di conseguenza, si assiste a un aumento della centralizzazione dell'offerta e a una riduzione dei servizi educativi nei territori meno popolati.
Le cause profonde del fenomeno includono il basso tasso di natalità, l'invecchiamento della popolazione, fenomeni migratori e precarietà economica, fattori che contribuiscono a un minor numero di giovani in età scolare. Questo ha ricadute anche sul personale scolastico, con tagli agli organici, aumento della mobilità degli insegnanti e maggiore precarietà lavorativa. Gli effetti educativi e sociali sono significativi: meno socializzazione, riduzione delle attività extracurriculari, sovraccarico delle scuole superstiti e perdita di presidi culturali nelle comunità locali.
Per affrontare la crisi, la politica deve intervenire con strategie integrate, come investimenti mirati nelle aree a rischio spopolamento, riforma dei parametri organizzativi scolastici, innovazione didattica e sostegno alle famiglie per incentivare la natalità. La sfida del calo demografico è nazionale e richiede una visione sistemica per garantire qualità educativa e coesione sociale, tutelando la funzione fondamentale delle scuole come pilastri culturali e sociali per le future generazioni.