
Nigeria, emergenza senza fine: oltre 7.000 cristiani uccisi dall'inizio del 2025 nell'indifferenza globale
La Nigeria sta vivendo una delle peggiori crisi di persecuzione religiosa al mondo, con oltre 7.000 cristiani uccisi nei primi otto mesi del 2025. Questa violenza sistemica, orchestrata principalmente da gruppi jihadisti come Boko Haram e ISWAP, si manifesta attraverso attacchi pianificati, esecuzioni di massa, rapimenti e violenze spesso rivolte a donne e bambini. La strage di Natale 2023 e l'assalto del giugno 2025 sono solo alcuni degli eventi che sottolineano la gravità della situazione, che coinvolge vaste aree del paese e si accompagna a una discriminazione sociale diffusa. Il fenomeno è alimentato dalla radicalizzazione religiosa, povertà, inefficienza statale e complicità locali, creando una spirale di odio difficile da interrompere.
Per le donne cristiane il calvario è ancora più duro, con rapimenti, matrimoni forzati e violenze sessuali ripetute che rappresentano una vera arma di genocidio culturale. Oltre all'attacco armato, la quotidianità è segnata da segregazione e paura, con limitazioni nei diritti civili e nelle pratiche religiose che spingono molti verso l'emigrazione. Nonostante la gravità dei fatti, la risposta della comunità internazionale è frammentaria e insufficiente, con una copertura mediatica limitata che favorisce l'impunità degli aggressori e la perpetuazione della violenza.
Il futuro delle comunità cristiane in Nigeria è incerto e rischia di trasformarsi in un genocidio di portata storica per il continente africano. Servono interventi coordinati a livello internazionale, supporto umanitario e azioni diplomatiche incisive per arrestare l'ondata di violenza e preservare la presenza cristiana nel paese. Anche le testimonianze dei sopravvissuti, che descrivono orrori indicibili e il terrore quotidiano, costituiscono un appello urgente alla solidarietà globale e a una presa di coscienza collettiva per fermare questa calamità umanitaria.