Diseducazione e Potere: L’Attualità del Pensiero di Berneri nella Scuola Italiana
Nel panorama educativo italiano contemporaneo, la scuola è spesso teatro di tensioni e controversie, che riflettono una crisi profonda nelle modalità di formazione dei cittadini. Il recente volume di Stefano D’Errico su Camillo Berneri offre un’analisi penetrante sul fenomeno della diseducazione, intesa come vero e proprio strumento del potere per mantenere uno status quo fatto di passività e conformismo. Berneri, intellettuale libertario e pedagogista antifascista, sottolineava l’importanza di un’educazione critica che promuova autonomia di pensiero e resistenza alla manipolazione, temi ancora drammaticamente attuali nell’Italia di oggi.
Uno degli aspetti più innovativi dell’analisi di D’Errico riguarda la “subcultura scolastica”, ovvero l’insieme di pratiche e ritualità burocratiche che favoriscono un clima di immobilismo e disimpegno, marginalizzando la partecipazione attiva e il pensiero critico. Tale subcultura produce una diseducazione sistemica che rischia di sottrarre la scuola alla sua funzione di motore democratico, trasformandola in un luogo di mera ripetizione e obbedienza. In questo contesto, simboli come la visita annuale del Presidente Mattarella alle scuole assumono una valenza cruciale, pur rischiando di cadere nella ritualità senza impatto reale sulle politiche educative.
Il dibattito attuale, come quello sull’uso dei cellulari in classe promosso dal ministro Valditara, testimonia la complessità di conciliare tecnologia e didattica in una scuola che dovrebbe formare cittadini critici e autonomi. La riscoperta del pensiero di Berneri offre a educatori e decisori politici una solida base per ripensare radicalmente il ruolo della scuola: dalla valorizzazione della partecipazione e del dialogo alla necessità di politiche di investimento e semplificazione burocratica. Solo così sarà possibile superare il circolo vizioso della diseducazione e rilanciare una formazione che sia autentico presidio della democrazia e della cittadinanza attiva.