Supplenze docenti 2025/26: il futuro degli ITP con 24 CFU nelle GPS tra incertezze e nuove regole

Supplenze docenti 2025/26: il futuro degli ITP con 24 CFU nelle GPS tra incertezze e nuove regole

Il panorama delle supplenze per l’anno scolastico 2025/2026 in Italia sta attraversando importanti cambiamenti normativi che riguardano in particolare gli insegnanti tecnico pratici (ITP) con 24 CFU inseriti nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Negli ultimi anni, grazie alla normativa vigente, molti ITP hanno potuto accedere alle GPS presentando il diploma più 24 CFU in materie antropo-psico-pedagogiche, facilitando così l’immissione di personale qualificato. Tuttavia, l’attesa del nuovo regolamento ministeriale sulle classi di concorso sta generando incertezze e timori, poiché potrebbe ridefinire i titoli di accesso, richiedendo ad esempio una laurea magistrale, e mettere a rischio la permanenza degli attuali docenti nelle graduatorie.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito sta finalizzando una riforma che chiarisca i requisiti per l’accesso all’insegnamento tecnico-pratico, ma l’assenza di un regolamento definitivo tiene migliaia di docenti in uno stato di sospensione. La richiesta formale di chiarimenti da parte della FLC CGIL evidenzia la necessità di una transizione non penalizzante e di una tutela per chi è già inserito, sollecitando il rispetto dei diritti acquisiti e un percorso di passaggio graduale. Due scenari sono al vaglio: l’esclusione degli ITP con solo 24 CFU o l’introduzione di clausole di salvaguardia che consentano loro di rimanere nelle GPS.

Le implicazioni di tali decisioni sono ampie poiché migliaia di insegnanti con esperienza e competenze rischiano di essere esclusi, con possibili difficoltà nella copertura delle cattedre tecnico-pratiche. I sindacati propongono soluzioni ponte e garanzie di reinserimento mentre il Ministero, dopo la pubblicazione del regolamento, dovrà gestire anche la fase applicativa a livello regionale. In sintesi, l’aggiornamento delle GPS 2026 rappresenta un momento cruciale per la scuola italiana: un delicato equilibrio tra continuità e innovazione che dovrà salvaguardare i diritti dei docenti e assicurare la qualità della didattica tecnico-pratica.

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