
TFR: Dal 2026 obbligatorio nei fondi pensione per i neoassunti – Novità e Implicazioni per Lavoratori e PMI
Il 2026 segnerà una svolta nel sistema previdenziale italiano con l'introduzione dell'obbligo per i neoassunti di destinare il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) a fondi pensione, salvo esplicita rinuncia entro sei mesi dall'assunzione. Questa misura mira a rafforzare la previdenza integrativa in un contesto di pensioni pubbliche sempre meno sostenibili a causa di mutamenti demografici e contributivi. Attualmente, il TFR può rimanere accantonato in azienda, una scelta che favorisce la liquidità delle PMI ma contribuisce a una bassa adesione alla previdenza complementare. La nuova normativa intende invertire l'onere decisionale, promuovendo l'accantonamento automatico con la possibilità di opt-out, e punta a costruire nel tempo una cultura previdenziale tra i nuovi lavoratori.
Gli effetti principali previsti riguardano l'aumento dell'adesione ai fondi pensione, una maggiore tutela per i lavoratori futuri e la necessità di un'informazione chiara per guidare scelte consapevoli. Tuttavia, si evidenziano criticità come la possibile riduzione della liquidità immediata per le aziende e un aumento della complessità burocratica. Per le PMI, il cambiamento potrebbe implicare una perdita di risorse liquide, motivo per cui il governo sta valutando misure compensative come la riattivazione del Fondo di garanzia TFR PMI, sgravi fiscali e facilitazioni nel versamento del TFR nei momenti di difficoltà.
Il dibattito coinvolge associazioni imprenditoriali e sindacati, con posizioni divergenti ma un consenso sulla necessità di tutele per le piccole imprese. A livello internazionale, modelli simili di previdenza integrativa obbligatoria, come in Olanda, Danimarca e Regno Unito, evidenziano risultati positivi in termini di partecipazione e stabilità. Per il futuro, sarà essenziale un percorso normativo chiaro, un'adeguata campagna informativa e un monitoraggio degli impatti sul credito delle PMI, con l'obiettivo di garantire sostenibilità e competitività al sistema previdenziale italiano.