
Sudan, la memoria tra le macerie: Il reportage di Ammar Yassir sulla tragedia degli sfollati
La crisi umanitaria in Sudan è una delle più gravi al mondo, con oltre 13 milioni di persone costrette alla fuga e milioni di sfollati interni il cui destino è sospeso tra pericolo e speranza. Il conflitto, esploso nel 2023, ha aggravato una situazione già instabile da decenni, causando sofferenze indicibili e frammentando comunità in un dramma che coinvolge l'intero paese. Il giovane fotografo Ammar Yassir, originario di Omdurman, si è immerso in questa realtà documentandone la brutalità e la resilienza, in particolare nel campo profughi di Al Renk, al confine con il Sud Sudan. Attraverso il suo sguardo attento, Yassir restituisce volti e storie, trasformando numeri allarmanti in testimonianze personali di dignità e coraggio.
Nel microcosmo del campo di Al Renk, la precarietà domina la vita quotidiana: mancano acqua potabile, cure sanitarie e sicurezza, mentre le persone si organizzano tra file per gli aiuti e la costruzione di rifugi improvvisati. Le immagini catturate da Yassir non solo mostrano la sofferenza, ma anche la speranza che persiste nei gesti di donne, bambini e anziani. In un contesto segnato da divisioni etniche, rivalità politiche e interessi economici, la fotografia diviene uno strumento fondamentale di memoria storica: documenta, denuncia e dà voce a chi rischia di restare invisibile.
La narrazione fotografica di Yassir sottolinea le sfide etiche e logistiche che i fotoreporter affrontano in zone di guerra, riconoscendo l’importanza di rispettare la dignità degli sfollati senza spettacolarizzare il dolore. Le testimonianze raccolte amplificano l’urgenza di una risposta umanitaria più efficace, che possa contare su un sostegno internazionale rafforzato, la sicurezza per gli operatori e un impegno continuo per la pace. Alla luce di questa crisi, il reportage di Ammar Yassir rappresenta un monito e un appello vivo affinché la tragedia sudanese diventi un ricordo condiviso e il punto di partenza per la giustizia e la dignità di milioni di persone.