Ponte sullo Stretto di Messina: Bruxelles blocca i lavori, servono nuovi chiarimenti ambientali

Ponte sullo Stretto di Messina: Bruxelles blocca i lavori, servono nuovi chiarimenti ambientali

Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, volto a collegare Sicilia e Calabria con un'infrastruttura tra le più grandi al mondo, si trova attualmente bloccato da Bruxelles a causa di questioni ambientali. Dopo decenni di studi, modifiche e rinvii, nel 2024 il progetto è stato formalmente approvato, con un costo stimato di 13,5 miliardi di euro. L'opera, oltre ad avere un forte valore simbolico, mira a migliorare la mobilità e stimolare l'economia meridionale italiana riducendo tempi e costi logistici. Tuttavia, nel settembre 2025 la Commissione europea ha inviato una lettera all'Italia chiedendo approfondimenti riguardo agli impatti sull'ambiente, in particolare sugli habitat di specie protette, sugli ecosistemi marini e terrestri, e sulle rotte migratorie di uccelli e mammiferi marini. Il Ministero delle Infrastrutture ha promesso massima collaborazione e dettagli tecnici aggiornati per rispettare le direttive UE, mentre la Corte dei conti valuta in parallelo sostenibilità e regolarità del progetto, mettendo in forse i tempi di realizzazione precedentemente fissati. Il dibattito pubblico resta acceso, con fazioni favorevoli che vedono nel ponte un volano per lo sviluppo e oppositori che sottolineano i rischi ambientali e la priorità di investimenti alternativi. Gli scenari futuri dipendono dal giudizio europeo sulle contromisure ambientali proposte e dalla capacità italiana di coniugare infrastrutture e tutela ambientale, determinando così il destino di uno dei progetti più ambiziosi e simbolici del Sud Italia.

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