Università di Damasco, stop ai modelli nudi: la censura sul nudo artistico scuote docenti e studenti

Nel settembre 2025, l’Università di Damasco ha formalizzato un divieto rigoroso sull’uso di modelli nudi per progetti di laurea nella Facoltà di belle arti, introducendo sanzioni severe per chi violasse la norma. Questa decisione, che codifica una prassi non ufficiale esistente dal 1974, ha suscitato preoccupazioni tra studenti e docenti per le limitazioni imposte all’espressione artistica e alla formazione accademica in Siria. Il divieto riflette un irrigidimento culturale e normativo in un contesto storico segnato da pressioni conservatrici, imponendo punizioni rigide e ridefinendo i confini dell’insegnamento artistico secondo criteri etico-morali.

Questa restrizione ha conseguenze rilevanti sulla didattica artistica, poiché la rappresentazione dal vero del corpo umano è un pilastro fondamentale nell’apprendimento delle belle arti. La rimozione del nudo comporta carenze nella conoscenza anatomica e artistica, riducendo la qualità della formazione e limitando la capacità espressiva degli studenti. La comunità accademica locale ha espresso viva preoccupazione per un possibile impoverimento culturale e per l’impatto negativo sulle carriere artistiche, evidenziando inoltre il rischio di una crescente censura e di una normalizzazione dell’autocensura tra i giovani artisti.

A livello internazionale, il provvedimento è stato criticato come un esempio di pressione sulle libertà individuali e sull’autonomia accademica nel mondo arabo. Le reazioni includono proposte per trovare soluzioni mediate, come l’uso di modelli parzialmente coperti, programmi di scambio con istituzioni estere e materiali digitali, oltre a un dialogo costruttivo tra autorità universitarie, studenti e artisti. Il dibattito rimane aperto, con la sfida di bilanciare rispetto per tradizioni culturali e sviluppo dell’arte, per assicurare la crescita e la rappresentanza internazionale della scena artistica siriana.