
Esodo pensionistico in Italia: il grido d’allarme dell’Inapp e il futuro incerto delle risorse previdenziali
L’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (Inapp) ha recentemente lanciato un allarme riguardo al sistema pensionistico italiano, evidenziando che entro il prossimo decennio oltre 6,1 milioni di cittadini lasceranno il mondo del lavoro, causando una grave crisi per la previdenza sociale. Questo esodo pensionistico mette in luce i limiti di un modello occupazionale ormai insostenibile, aggravato dall’invecchiamento della popolazione, dal basso tasso di natalità e dalla difficoltà delle imprese nel reclutare giovani lavoratori. Tali tendenze rischiano di compromettere l’equilibrio intergenerazionale, pilastro fondamentale di ogni società contemporanea, richiedendo un intervento urgente e coordinato per evitare la fragilità del sistema previdenziale.
Dal punto di vista quantitativo, la crisi emerge evidente nei numeri: l’uscita massiccia della generazione del baby boom dal mondo del lavoro non è compensata da un adeguato ingresso di giovani lavoratori. Questo squilibrio demografico riduce la base contributiva, mettendo a rischio la sostenibilità delle pensioni future. Tra i fattori alla base della crisi vi sono l'invecchiamento della popolazione, l’elevata disoccupazione giovanile, l’evasione contributiva e le condizioni precarie del lavoro giovanile, elementi che concorrono a ridurre le risorse disponibili per le pensioni e ad aumentare la pressione sull’intero sistema.
Per affrontare questa complessa situazione, esperti come Natale Forlani propongono strategie che prevedono il potenziamento delle politiche attive del lavoro per i giovani, la valorizzazione del contributo dei migranti, e una revisione delle regole pensionistiche basata sulla qualità della carriera lavorativa piuttosto che solo sull’età anagrafica. Si discute inoltre dell’aumento dell’età pensionabile, misura controversa che suscita timori di maggiori disparità sociali. Le soluzioni suggerite includono incentivi all’occupazione giovanile, miglioramento delle condizioni lavorative e investimenti nella formazione continua, con l’obiettivo di costruire un sistema pensionistico sostenibile, equo e adattato alle dinamiche socio-economiche contemporanee.