
Il Regno Unito introduce una 'Levy' sulle tasse degli studenti internazionali per sostenere borse di studio agli studenti britannici svantaggiati: analisi, impatti e prospettive future
Nel settembre 2025, il Partito Laburista del Regno Unito ha introdotto una nuova imposta del 6%, nota come "Levy", sulle tasse universitarie degli studenti internazionali. L’obiettivo è destinare i proventi di questa tassa a finanziare borse di studio rivolte a studenti britannici svantaggiati, soprattutto per corsi prioritari nei settori STEM e socio-sanitari. Questa misura vuole affrontare il problema delle disuguaglianze nell’accesso all’istruzione superiore, favorendo la mobilità sociale interna. Tuttavia, la Levy ha generato reazioni contrastanti: se da una parte è vista come un passo verso un’università più inclusiva, dall’altra suscita preoccupazioni per il possibile calo degli studenti stranieri, stimato in 77.000 unità nei prossimi cinque anni. Tale contrazione potrebbe mettere a rischio i bilanci degli atenei e la loro internazionalizzazione, fondamentali per la qualità accademica e la vitale esperienza multiculturale nei campus.
L’applicazione della Levy dal prossimo anno coinvolge tutte le università pubbliche e private del Regno Unito che accolgono studenti extra-UK. Sebbene le somme raccolte possano finanziare efficacemente programmi di sostegno per studenti svantaggiati, il bilanciamento economico degli atenei, in particolare quelli minori e fuori dai centri urbani, potrebbe risentirne significativamente, con ricadute sulla didattica e la ricerca. Le associazioni studentesche e gli esperti richiedono monitoraggio rigoroso, trasparenza sull’allocazione dei fondi e flessibilità per adeguare la politica a possibili effetti collaterali.
Rispetto ad altri paesi, la Levy britannica è un approccio innovativo nella redistribuzione interna delle risorse generate dall’internazionalizzazione. L’equilibrio tra inclusione sociale e competitività globale rappresenta la sfida decisiva per il sistema universitario UK nel 2025 e oltre. Resta da vedere se questa misura riuscirà a mantenere elevati standard accademici e attrarre studenti internazionali, garantendo al tempo stesso maggiori opportunità agli studenti domestici meno privilegiati. Il futuro delle università nel Regno Unito dipenderà dalla capacità di gestire questo delicato compromesso, che riguarda non solo le singole istituzioni ma l’intera posizione del paese nello scenario formativo mondiale.