Disparità di genere nel mercato del lavoro italiano: analisi del Rapporto Inapp Round 11

Disparità di genere nel mercato del lavoro italiano: analisi del Rapporto Inapp Round 11

La disparità di genere nel mercato del lavoro italiano rimane un tema cruciale anche nel 2025, come emerge dal Rapporto Inapp Round 11. Il documento analizza in modo approfondito la percezione della discriminazione, le differenze nelle assunzioni, retribuzioni e promozioni tra uomini e donne, evidenziando un persistente gender gap che penalizza la rappresentanza femminile. Un dato significativo riguarda la diversa percezione della disparità: il 58% delle donne riconosce un divario nelle opportunità lavorative, contro il 43,6% degli uomini, sottolineando una sensibilità e consapevolezza maggiore da parte femminile. L’istruzione gioca un ruolo fondamentale nel rafforzare questa consapevolezza, poiché un livello di studio più alto corrisponde a una maggiore percezione delle discriminazioni, soprattutto tra le donne laureate, le quali segnalano ostacoli maggiori in termini di stereotipi e avanzamento di carriera.

Un’analisi territoriale rivela come il Nord Italia presenti una maggiore sensibilità al tema del gender gap rispetto al Sud, grazie a fattori quali la presenza di realtà imprenditoriali strutturate, livelli d’istruzione superiori e campagne di sensibilizzazione più diffuse. A livello europeo, l’Italia mostra percentuali di percezione della disparità leggermente inferiori alla media, indicando spazi di miglioramento. L’impatto concreto del gender gap si traduce in minore partecipazione femminile al mercato del lavoro, differenze salariali stabili intorno al 15% e limitate possibilità di carriera, con gravi conseguenze economiche e sociali.

Negli ultimi anni sono state varate diverse iniziative nazionali e internazionali per promuovere l’uguaglianza di genere, tra cui leggi, incentivi e piani aziendali per la parità retributiva. Il futuro della parità in Italia appare lento ma positivo, grazie a nuove generazioni più consapevoli e a progressi nelle regioni meno avanzate. Tuttavia, rimane imprescindibile lavorare su formazione, inclusione maschile, trasparenza e responsabilità istituzionale per superare definitivamente il divario di genere nel lavoro, favorendo una società più equa e produttiva.

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