Sciopero Leonardo, sicurezza UE e ReArm: Landini fra i timori dei lavoratori e la posta strategica dell'Italia
Nell'autunno 2025, Torino è stata teatro di una crisi significativa a causa dell'assalto alla sede di Leonardo, azienda chiave nel settore della sicurezza e difesa nazionale. L'episodio, avvenuto durante uno sciopero dei dipendenti, ha sollevato preoccupazioni importanti sulle tensioni sociali, sulle manifestazioni politiche e sul ruolo strategico di Leonardo per la sicurezza italiana ed europea. Questo atto criminale si inserisce in un contesto di proteste anti-israeliane del 2024 e pone interrogativi sia sulla legittimità della protesta sia sulla protezione delle infrastrutture critiche, richiamando l’attenzione sul delicato equilibrio tra diritto di sciopero e tutela della sicurezza nazionale.
Leonardo rappresenta un pilastro per il sistema di difesa italiano, europeo e Nato, beneficiando del sostegno del Governo Meloni, che promuove la strategia europea ReArm Ue per rafforzare l’industria della difesa. Tuttavia, le sfide poste dalla sicurezza moderna – tra cui attacchi fisici e informatici – impongono una crescente collaborazione tra sindacati, istituzioni e imprese. Maurizio Landini, leader della CGIL, è chiamato a mediare tra la legittima tutela dei lavoratori e la necessità di evitare azioni violente o che possano compromettere la stabilità produttiva e internazionale dell’Italia.
Infine, il caso di Torino è emblematico per il tessuto industriale locale: colpire Leonardo significa minacciare migliaia di posti di lavoro e la reputazione di un’intera città specializzata. La responsabilità sociale delle parti coinvolte si traduce nella necessità di un dialogo costruttivo, che contempli legalità, sicurezza collettiva e diritti individuali, assicurando così un modello di sviluppo industriale e difensivo sostenibile e integrato nel contesto geopolitico del XXI secolo.