
Ridley Scott Contro Hollywood: Una Dura Accusa Sulla Crisi Creativa Del Cinema Contemporaneo
Nel suo intervento al BFI Southbank di Londra, Ridley Scott lancia un'accusa dura e diretta nei confronti del cinema moderno, definendo la maggior parte dei film come "spazzatura". Il regista evidenzia una profonda crisi di creatività che affligge Hollywood, dove la ripetitività, la mancanza di originalità e sceneggiature deboli dominano la produzione. Scott ha persino smesso di guardare nuovi film per la sua frustrazione crescente, sottolineando come molte pellicole si appoggino quasi esclusivamente agli effetti speciali anziché a una solida narrazione. Richiama inoltre l'esempio di Kubrick e del capolavoro "2001: Odissea nello Spazio" come simboli di una creatività artistica ormai rara.
Secondo Ridley Scott, le cause della crisi sono da ricercare nelle pressioni di mercato che privilegiano incassi immediati a scapito dell'innovazione, nella scarsità di investimenti in sceneggiature originali e nel ricorso ossessivo a sequel e franchise. Le piattaforme digitali, seppur rivoluzionarie nella fruizione, contribuiscono a questa omologazione, imponendo format rapidi e poco sperimentali. Tutto ciò rischia di appiattire l'offerta cinematografica e di deprimere la creatività degli autori contemporanei. Il confronto con la “Golden Age” del cinema mostra come una volta il coraggio creativo e la narrazione profonda fossero alla base di grandi capolavori.
In conclusione, l'appello di Scott è rivolto al recupero del coraggio creativo e della centralità della sceneggiatura come cuore del cinema. Pur riconoscendo alcune eccezioni di film innovativi e coraggiosi, il regista ribadisce l'importanza di osare e sperimentare per invertire questa tendenza negativa. Solo così sarà possibile garantire un futuro al cinema capace di emozionare, riflettere e innovare, rispettando la tradizione ma guardando avanti con passione e audacia.