Gaza: Accordo Vicino ma Tre Incognite Minacciano il Dialogo. Stato Palestinese Ancora un’Illusione
Il conflitto israelo-palestinese vive uno dei suoi momenti più critici con la crisi di Gaza nel 2025. Dopo intensi negoziati diplomatici, un accordo sembra vicino, soprattutto grazie all'impegno di attori regionali come Egitto e Qatar e alla disponibilità di Hamas a rilasciare tutti gli ostaggi in un'unica soluzione. Tuttavia, Israele mantiene una posizione prudente, continuando le operazioni militari sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania, mettendo in luce la fragilità dell'intesa e le difficoltà di un cessate il fuoco duraturo. La questione degli ostaggi è decisiva: Hamas richiede un cessate il fuoco prolungato e la liberazione di prigionieri palestinesi, mentre Israele teme di legittimare Hamas come interlocutore politico, riflettendo le profonde divisioni interne e la pressione della opinione pubblica. Nel frattempo, la situazione umanitaria a Gaza peggiora drammaticamente a causa dei bombardamenti mirati e delle operazioni militari incalzanti, accompagnata da sfollamenti massicci in Cisgiordania. Il ruolo degli Stati Uniti, con il controverso piano di pace Trump, appare marginale e incapace di risolvere le questioni centrali come la sovranità su Gerusalemme e la definizione dello Stato palestinese. Le tre grandi incognite che minacciano l'accordo riguardano il controllo politico e militare della Striscia, la gestione degli aiuti umanitari bloccati e la legittimazione politica con una calendarizzazione elettorale sotto supervisione occidentale, finora rifiutata da Hamas. Il futuro della governance a Gaza resta incerto, con varie ipotesi di amministrazione provvisoria arabe, governative palestinesi o supervisioni internazionali, ma senza apertura reale delle parti. In questo contesto, la prospettiva di uno Stato palestinese appare oggi più lontana che mai, minata da divisioni interne, espansione israeliana e incapacità diplomatica internazionale. La comunità mondiale è vigilante, con richieste di cessate il fuoco e sostegno umanitario, ma il rischio di un nuovo ciclo di violenze resta alto. Gaza continua a essere un tragico simbolo dell'impasse mediorientale, fra sofferenze indicibili e una persistente, seppur incerta, speranza di pace.