L'influenza del Qatar nella ricostruzione di Gaza: investimenti, diplomazia e la questione del disarmo di Hamas
La Striscia di Gaza è oggi il fulcro di un complesso scenario geopolitico mediorientale, dove il Qatar emerge come attore chiave grazie alla sua strategia di investimenti massicci e diplomazia multilaterale. Il Qatar ha assunto un ruolo centrale nella ricostruzione post-conflitto di Gaza, mobilitando oltre un miliardo di dollari per la riabilitazione delle infrastrutture essenziali, dal settore energetico agli ospedali, consolidando così la sua immagine di mediatore tra Hamas, Israele e la comunità internazionale. La sua capacità di mantenere rapporti diretti con attori spesso in conflitto lo distingue dalle altre potenze regionali, quali Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, la cui assenza al vertice di Sharm el Sheikh ha segnato un vuoto politico e un mutamento negli equilibri di influenza sulla Striscia. Le frizioni tra Qatar, Egitto, Arabia Saudita ed Emirati ruotano attorno al futuro politico di Gaza e al delicato tema del disarmo di Hamas, considerato un prerequisito cruciale per qualsiasi stabilizzazione duratura dell'area. In questo contesto, il Qatar appare come un ago della bilancia, capace di offrire sia supporto materiale che garanzie diplomatiche, ma con il rischio di alimentare ulteriori rivalità regionali. La sostenibilità di questo ruolo dipenderà dalla sua capacità di mediare progressi concreti, integrando ricostruzione, sicurezza e inclusione politica, essenziali per una pace duratura nel Medio Oriente.