Trump, Ucraina e il Deep State: Perché la Tregua Resta un Miraggio tra Pressioni e Geopolitica Globale
La crisi ucraina rappresenta una delle sfide geopolitiche più complesse e prolungate dell'ultimo decennio, con molteplici attori e interessi in gioco. L'articolo esplora il peso della geopolitica nella guerra Ucraina-Russia, sottolineando come il ruolo degli Stati Uniti, specialmente sotto l'influenza di Trump, sia limitato da fattori interni ed esterni. Nonostante Trump abbia manifestato intenzioni di mediazione, la realtà sul terreno, la forza militare russa e il sostegno della Cina complicano ogni iniziativa concreta.
Il confronto con la crisi di Gaza mette in luce differenze sostanziali: il legame storico e diretto degli USA con Israele non trova riscontro in Ucraina, dove il rapporto tra Trump e Zelensky è distante e carico di diffidenza, limitando la diplomazia personale cui Trump è solito ricorrere. Al contempo, il Deep State americano esercita pressioni conservative, spingendo per il mantenimento di una linea dura contro Mosca e rallentando ogni tentativo di tregua.
Il sostegno USA a Kiev rimane dunque una leva strategica difficilmente abbandonabile senza rischi per l'unità occidentale. La prospettiva di una tregua appare oggi un miraggio, vincolata a una complessa interazione tra dinamiche interne americane, alleanze internazionali e resistenza russa. La risoluzione del conflitto richiederà probabilmente tempi lunghi, strategie multilaterali e un significativo cambiamento degli attori coinvolti, facendo dell'Ucraina un simbolo delle sfide della nuova geopolitica globale.