Permessi 104 per il personale ATA: modalità di fruizione giornaliera e oraria, tutte le regole e novità
I permessi previsti dall'art. 33 della legge 104/1992 rappresentano una tutela fondamentale per i lavoratori che assistono familiari con disabilità grave, con particolare importanza nel comparto scolastico per il personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario). Grazie al contratto collettivo nazionale, il personale ATA ha la possibilità di scegliere tra permessi giornalieri e orari, garantendo così la flessibilità necessaria per conciliare esigenze assistenziali e impegni di servizio nella scuola. Questo sistema consente di adattare con precisione le assenze alle reali necessità, rispettando i diritti del lavoratore e assicurando la continuità funzionale degli istituti.
Il quadro normativo si basa sulla legge 104/1992, in particolare sull'articolo 33 che autorizza i permessi lavorativi retribuiti per assistere familiari con handicap grave. Nel contesto scolastico, la normativa riconosce esplicitamente il diritto anche al personale ATA, che può usufruire di tre giorni di permesso mensile oppure di 18 ore mensili in modalità oraria, una scelta che deve essere comunicata all'inizio del mese all'amministrazione scolastica. Le ore possono essere utilizzate frazionandole anche nella stessa giornata, offrendo una grande flessibilità in relazione alle esigenze familiari.
L'iter per la richiesta prevede la presentazione della domanda con la documentazione attestante la disabilità grave del familiare e la specifica delle date o delle ore di utilizzo. I permessi sono retribuiti, riconosciuti anche ai fini previdenziali, e non possono essere cumulati con altri tipi di assenza come malattia o ferie. La scuola organizza il servizio tenendo conto delle assenze per permessi, potendo eventualmente richiedere modifiche per esigenze organizzative. Diversamente dal personale docente, il personale ATA gode di questa particolare modalità oraria. Comprendere e utilizzare correttamente i permessi 104 permette di garantire un sostegno efficace e dignitoso alle famiglie con persone in situazione di grave disabilità.