Ponte sullo Stretto: La Corte dei Conti blocca l'iter, tra polemiche politiche e crisi istituzionale

Ponte sullo Stretto: La Corte dei Conti blocca l'iter, tra polemiche politiche e crisi istituzionale

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, opera pubblica strategica promessa da decenni, ha subito un nuovo arresto nel 2025 a seguito della sospensione dell’iter da parte della Corte dei Conti per presunte irregolarità amministrative. La decisione ha scatenato un terremoto politico, con accuse di invasione di campo da parte del governo guidato da Giorgia Meloni, e ha acceso un dibattito sulla relazione tra poteri dello Stato, la trasparenza nella gestione delle opere pubbliche e le priorità di sviluppo infrastrutturale per il Mezzogiorno. In particolare, la mancata registrazione da parte del Cipess della delibera da 13,5 miliardi di euro è il nodo centrale del blocco, con conseguenze anche sul piano finanziario e giurisdizionale.

Secondo la Corte dei Conti, l'iter presenta gravi anomalie come carenze nei pareri tecnici obbligatori, mancanza di valutazioni ambientali vincolanti, omissioni informative e criticità nella gara d’appalto, mettendo in dubbio la sostenibilità sociale e finanziaria del progetto. La reazione politica è stata netta, con la premier Meloni che ha denunciato un'ingerenza della magistratura amministrativa nella politica e con il governo deciso a correggere il percorso entro il 7 novembre per rilanciare l’opera. Tuttavia, cresce il rischio di una crisi istituzionale, conseguenza del conflitto tra potere politico e controllo amministrativo, riflettendo una tendenza italiana a ritardi e ostacoli nelle grandi opere.

La vicenda del Ponte è anche il simbolo della più ampia difficoltà italiana nel realizzare infrastrutture strategiche, attraversata da contraddizioni tra urgenze infrastrutturali e rigore amministrativo. Gli impatti economici e sociali dello stop sono considerevoli, con rischi di danni alla credibilità internazionale e alle aspettative del Sud. Mentre gli esperti invitano a distinguere tra blocco politico e tutela della legalità, il futuro del progetto resta incerto, in attesa di una nuova delibera che possa rassicurare gli organi di controllo e rilanciare un’opera che continua a essere al centro di scontri e speranze contrapposte.

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