Superbonus e tassazione sugli immobili donati e rivenduti: cosa c'è da sapere sulle regole fiscali 2024-2025
Il Superbonus 110% rappresenta uno degli strumenti più importanti per la riqualificazione energetica e sismica degli immobili in Italia. Questo incentivo fiscale ha però implicazioni dirette sulla tassazione degli immobili, specialmente quando si tratta di immobili donati e rivenduti entro determinati termini temporali. L'impatto principale riguarda il calcolo della plusvalenza e le modalità di tassazione che ne derivano nel biennio 2024-2025.
Il valore aggiunto apportato dagli interventi agevolati dal Superbonus si riflette non solo nel prezzo di mercato dell'immobile, ma anche nella base imponibile per le imposte legate alla donazione e alla successiva vendita. In caso di rivendita entro 10 anni dalla fine degli interventi, si rende necessario calcolare la plusvalenza come differenza tra il prezzo di vendita e il valore iniziale maggiorato delle spese documentate (compresi i lavori agevolati). La tassazione può avvenire a scelta tra imposta sostitutiva del 26% o tassazione ordinaria IRPEF.
Sono poi previste eccezioni importanti, come l'esenzione della plusvalenza se l'immobile è abitazione principale o se la proprietà dura oltre il decennio. Per gli adempimenti fiscali e una corretta compilazione delle dichiarazioni è vivamente consigliato il supporto di professionisti qualificati. La normativa è complessa e in evoluzione, pertanto pianificazione e documentazione accurata sono essenziali per evitare sanzioni e ottimizzare le agevolazioni fiscali collegate al Superbonus.