Green Deal Europeo, l’Italia guida la richiesta di neutralità tecnologica: “Serve pragmatismo per sostenere industria e crescita”

Green Deal Europeo, l’Italia guida la richiesta di neutralità tecnologica: “Serve pragmatismo per sostenere industria e crescita”

Il dibattito sulla riforma del Green Deal europeo si concentra sempre di più sulla necessità di integrare il principio della neutralità tecnologica, una posizione guidata dall'Italia e dalla Germania per bilanciare ambizioni climatiche con salvaguardia industriale. Il Green Deal, lanciato nel 2019, mira alla neutralità climatica entro il 2050 attraverso misure come energie rinnovabili e sistema ETS, ma rischia di entrare in conflitto con le specificità dei sistemi produttivi nazionali. Italia e Germania, attraverso un'alleanza strategica, chiedono un approccio più pragmatico che consideri le esigenze industriali senza pregiudizi ideologici, sostenuto attivamente dal Governo Meloni e dal Ministro Adolfo Urso, che sottolineano l'importanza di un equilibrio tra sostenibilità ambientale e crescita economica. Questo approccio apre discussioni in tutta l'UE, con paesi divisi tra sostenitori di una forte rigidità climatica e chi predilige flessibilità tecnologica. Il futuro delle politiche ambientali europee potrebbe vedere una maggiore inclusività tecnologica, garantendo innovazione, competitività e una transizione verde sostenibile, rendendo cruciale il ruolo di Italia e Germania nel promuovere una strategia condivisa e pragmatica.

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