Corte dei Conti sotto accusa: polemiche su Ponte sullo Stretto e Superbonus, lo scontro resta acceso
La recente decisione della Corte dei Conti di bloccare la delibera sul Ponte sullo Stretto di Messina, ma di approvare il Superbonus 110%, ha innescato un acceso dibattito politico e istituzionale in Italia. Il partito Fratelli d’Italia, guidato da Giorgia Meloni, ha denunciato un'applicazione di "due pesi e due misure", creando un forte scontro tra politica e magistratura. Questo episodio rappresenta un momento cruciale per analizzare il delicato rapporto tra poteri dello Stato e il ruolo della giustizia contabile, che si trova talvolta al centro di tensioni quando le sue decisioni incidono su grandi opere o provvedimenti di rilievo economico e sociale. La Corte dei Conti, istituzione costituzionale, ha il compito di vigilare sulla legittimità e sostenibilità dei piani pubblici, controllando sia preventivamente sia giudiziariamente in materia di contabilità pubblica e responsabilità amministrativa. Il blocco del Ponte sullo Stretto nasce da criticità procedurali, carenze finanziarie e dubbi tecnici-giuridici, elementi che hanno amplificato il dibattito politico, dato il valore strategico e simbolico dell’opera. Al contrario, la stessa Corte ha approvato il Superbonus, strumento concepito per rilanciare l’edilizia e l’efficientamento energetico, pur consapevole delle criticità e dei rischi di frode, ritenendo che il quadro normativo oggi garantisca sufficienti tutele. Questa differenza di approccio ha alimentato le polemiche, riassunte dallo slogan di Fratelli d’Italia che accusa la Corte di doppio standard, chiedendo un più chiaro rispetto delle competenze e un minor intervento sul merito politico. L’intensificarsi del confronto si inserisce in un contesto più ampio, segnato dallo scontro sulla riforma Nordio e dalla complessa percezione pubblica, che rischia di indebolire la fiducia nelle istituzioni. Nel complesso, la vicenda riflette le tensioni strutturali nella democrazia italiana tra autonomia del potere politico e ruolo del controllo giurisdizionale, aprendo la necessità di riforme e chiarimenti istituzionali per garantire trasparenza, equilibrio e efficacia, in uno scenario in cui la polarizzazione potrebbe compromettere la governabilità e la credibilità dello Stato.