Sciopero nazionale SISA del 4 novembre 2025: Scuola italiana in mobilitazione, lezioni a rischio e richieste concrete

Il 4 novembre 2025 segna una data cruciale nel panorama educativo italiano con lo sciopero nazionale indetto dal Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente (SISA). Questa mobilitazione coinvolge un ampio spettro di figure professionali - insegnanti, personale ATA, dirigenti scolastici e anche parte del mondo universitario - con l'obiettivo di denunciare condizioni di lavoro insoddisfacenti, salari bassi e precarietà diffusa. La protesta si concentra però anche sulla necessità di una maggiore democrazia nella gestione delle scuole, con proposte di riforma radicali come la creazione di un "ruolo unico docente" e un sistema elettivo per la nomina dei dirigenti scolastici.

Le richieste avanzate da SISA comprendono l'aumento netto del 20% degli stipendi, la stabilizzazione del personale precario e un massiccio piano di assunzioni per coprire i posti vacanti, che compromettono la continuità didattica e la qualità dell'insegnamento. Queste istanze rappresentano una risposta a problemi endemici del sistema scolastico italiano, accentuati dalla crisi economica e dalle scelte governative giudicate insufficienti. L’adesione trasversale alla protesta testimonia un malessere condiviso e l'urgenza di azioni concrete.

L'impatto dello sciopero sulle lezioni è stato significativo, con numerose scuole che hanno sospeso le attività o ridotto l’orario, causando disagi per studenti e famiglie. Dalla parte istituzionale, il Ministero dell’Istruzione ha espresso l’intenzione di bilanciare il diritto allo sciopero con quello all’istruzione, confermando la volontà di dialogare ma sottolineando i limiti dei vincoli di bilancio. La giornata ha alimentato un acceso dibattito pubblico con testimonianze di docenti, personale ATA e studenti, emergendo la necessità di una riforma profonda che valorizzi la professionalità e renda più inclusivo e sostenibile il sistema educativo italiano.