Taglio della CO2: I retroscena dell'accordo UE e l'effetto sulle bollette degli italiani
Il 8 novembre 2025 segna una svolta significativa nella politica energetica europea e italiana grazie all'accordo UE sul taglio della CO2, che mira a un equilibrio tra decarbonizzazione e competitività industriale. Il provvedimento introduce misure di calmierazione dei prezzi energetici per le imprese energivore, richiamando clausole storiche riproposte in chiave moderna, e prevede investimenti obbligatori in energia rinnovabile come contropartita. Il Decreto Energy Release 2.0 attua queste disposizioni in Italia, assegnando 25 TWh di energia a prezzi agevolati a imprese strategiche, garantendo minore volatilità e favorendo investimenti green. Tuttavia, l'impatto sul bilancio familiare non è trascurabile: i costi delle agevolazioni pagate dalle aziende saranno redistribuiti tramite gli oneri di sistema, con un aumento medio stimato delle bollette tra 8 e 15 euro annui per famiglia. Le reazioni sono contrastanti: ambientalisti e consumatori denunciano inefficienze e potenziali effetti distorsivi, mentre il governo sottolinea la necessità di proteggere la competitività. La sfida a medio-lungo termine consiste nel trasformare questi meccanismi emergenziali in leve di una vera politica industriale verde, trasparente ed equa, monitorando con attenzione l'efficacia degli incentivi, la partecipazione delle PMI e l’impatto sociale. Solo così l’Italia potrà coniugare obiettivi climatici, crescita economica e coesione sociale.