Riforma pensioni 2025: Verso il riconoscimento del lavoro di cura non retribuito in Alto Adige
La riforma pensioni 2025 costituisce un momento cruciale per il sistema previdenziale italiano che deve bilanciare sostenibilità economica e giustizia sociale. In Alto Adige, emerge con forza la necessità di riconoscere il lavoro di cura non retribuito, soprattutto svolto da donne over 67 prive di pensione. Questo fenomeno, spesso ignorato, evidenzia una lacuna storica del sistema previdenziale italiano, che non valorizza contributi di natura familiare e assistenziale, causando precarietà economica e disuguaglianze di genere.
La Provincia autonoma di Bolzano ha reagito approvando una mozione per indagare tramite l'ASTAT la situazione delle donne senza pensione e delineare un profilo socio-economico chiaro. Questo studio rappresenta una base fondamentale per attuare riforme mirate e inclusive, capaci di riconoscere formalmente il lavoro di cura familiare e correggere le disuguaglianze previdenziali. Sul piano politico, il Governo Meloni mantiene l’approccio della continuità sui requisiti pensionistici, mentre le opposizioni, e in particolare Giuseppe Conte, criticano aspramente la mancata attenzione ai lavoratori non retribuiti e alle donne.
Il dibattito si inserisce in un contesto europeo più ampio, dove altre nazioni già riconoscono contributi figurativi e pensioni per i caregiver familiari. L’esperienza altoatesina può diventare un modello virtuoso per l’Italia, stimolando una riforma delle pensioni più equa e sostenibile. Soluzioni concrete includono il riconoscimento di crediti previdenziali per il lavoro di cura, pensioni sociali rafforzate e un cambio culturale che equipari il lavoro di cura a quello retribuito. Solo con dati affidabili, impegno politico e innovazione normativa sarà possibile realizzare una riforma pensioni 2025 realmente inclusiva e moderna.