L’influenza solare alle origini della vita: il ruolo delle espulsioni di massa coronale nel nascere della Terra abitata
L'origine della vita sulla Terra rappresenta un enigma multidisciplinare che coinvolge elementi di biologia, chimica, geologia e, più recentemente, astrofisica. Studi condotti dal Goddard Space Flight Center della NASA hanno sottolineato il ruolo cruciale dell'attività del giovane Sole, in particolare delle espulsioni di massa coronale (CME), eventi energetici estremi che hanno potenzialmente catalizzato la formazione di molecole organiche complesse e gas serra primordiali nell'atmosfera terrestre.
Le CME sono getti esplosivi di plasma costituiti da particelle cariche espulse dalla corona solare, capaci di influenzare significativamente l'ambiente planetario. L'osservazione della stella EK Draconis, un analogo giovane e attivo del Sole, ha permesso di studiare un evento di CME particolarmente violento, simile a quelli che potrebbero aver interessato la Terra primordiale circa 4 miliardi di anni fa. Questi fenomeni hanno fornito l'energia necessaria per innescare reazioni chimiche fondamentali per la sintesi di aminoacidi, nucleotidi e altri mattoni della vita, oltre a contribuire alla formazione di gas serra critici per mantenere temperature favorevoli sulla superficie terrestre.
La ricerca multidisciplinare del Goddard Space Flight Center integra dati astrofisici con modelli chimico-biologici per fornire una visione nuova e più completa delle origini della vita. Sebbene vi siano ancora incertezze dovute a limitazioni osservazionali e modellistiche, questi studi suggeriscono che l'attività solare estremamente energetica ha svolto un ruolo determinante non solo sulla Terra, ma potenzialmente anche su altri pianeti orbitanti stelle giovani, aprendo nuove prospettive nell'ambito dell'astrobiologia e nella ricerca di forme di vita extraterrestri.