L’allarmante aumento dell’uso di psicofarmaci tra bambini e adolescenti in Italia: numeri, cause e conseguenze

L’allarmante aumento dell’uso di psicofarmaci tra bambini e adolescenti in Italia: numeri, cause e conseguenze

Negli ultimi dieci anni, l’uso di psicofarmaci tra bambini e adolescenti in Italia è raddoppiato, con un significativo aumento della prescrizione di antipsicotici, antidepressivi e farmaci per l’ADHD. Secondo l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), il consumo è passato da 20,6 a 59,3 confezioni ogni 1.000 minori, un dato che evidenzia un disagio crescente tra i giovani. Le cause di questa tendenza sono molteplici, tra cui fattori socio-culturali, cambiamenti nelle diagnosi e una maggiore attenzione alla salute mentale giovanile. La pandemia di Covid-19 ha aggravato un fenomeno già esistente, con un incremento dello stress scolastico, isolamento sociale e pressione familiare come fattori di rischio principali. L’impatto di questa crisi si riflette anche a scuola, dove si osservano difficoltà di apprendimento, comportamenti problematici e una crescente necessità di inclusione e supporto psicologico. A livello internazionale, l’Italia presenta uno dei più rapidi aumenti di utilizzo di tali farmaci, richiedendo interventi urgentemente mirati. Gli esperti insistono sulla necessità di una valutazione multidisciplinare prima della prescrizione, affiancando sempre terapie psicologiche e monitorando attentamente l’andamento dei trattamenti. La prevenzione, tramite educazione socio-emotiva e attività alternative, è fondamentale per ridurre il ricorso ai farmaci e costruire un futuro di benessere per i giovani.

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