Contratto Scuola 2025: Insoddisfazione dei COBAS di fronte ad aumenti inferiori all’inflazione e problematiche irrisolte nel comparto Istruzione e Ricerca

Contratto Scuola 2025: Insoddisfazione dei COBAS di fronte ad aumenti inferiori all’inflazione e problematiche irrisolte nel comparto Istruzione e Ricerca

Il Contratto Nazionale del comparto Istruzione e Ricerca 2022-2024, siglato il 5 novembre 2025, ha suscitato notevole insoddisfazione tra i lavoratori della scuola, in particolare i COBAS. Nonostante fosse atteso come un fondamentale passo per valorizzare il personale scolastico dopo anni di congelamento degli stipendi, il contratto prevede un aumento salariale del 6%, significativamente inferiore all'inflazione del 14,8% registrata nel triennio considerato. Questo divario si traduce in una perdita del potere d'acquisto reale per docenti e personale ATA, che vedono i loro stipendi non adeguati al costo crescente della vita. Gli emolumenti una tantum, rispettivamente di 111 euro per i docenti e 277 euro per il personale ATA, sono rimasti simbolici e giudicati insufficienti per compensare questa disparità.

Oltre alle questioni economiche, il contratto non affronta molte delle emergenze più critiche della scuola pubblica, come il sovraffollamento delle classi, la carenza di organico, lo stato obsolete delle strutture scolastiche, il precariato diffuso e la mancanza di investimenti in formazione continua e digitalizzazione. Questi aspetti fondamentali per garantire un’istruzione di qualità rimangono così trascurati, alimentando la frustrazione del personale. Inoltre, la mancata parità di trattamento tra diverse categorie di lavoratori e la gestione disomogenea delle opportunità professionali contribuiscono ad acuire malcontento e divisioni interne nel comparto.

Le reazioni sindacali, specialmente quelle di COBAS e FLC CGIL, sono state di critica e mobilitazione, denunciando un accordo «miseria» privo di innovazioni sostanziali. Si evidenzia come la persistente perdita di potere d'acquisto possa portare a demotivazione, aumento del turnover e difficoltà nel reclutamento, compromettendo la qualità educativa stessa. Confrontando la situazione con altri settori pubblici e privati, emerge una disparità ancora più marcata negli incrementi salariali. Il futuro della contrattazione si prospetta complesso, con la necessità di un rinnovato patto sociale che valorizzi adeguatamente il settore scuola per invertire la tendenza e sostenere l'istruzione pubblica come pilastro fondamentale della società.

Questo sito web utilizza cookies e richiede i dati personali per rendere più agevole la tua esperienza di navigazione.