Il Consiglio di Stato e le nuove indicazioni per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo: tra apprezzamenti e criticità nel 2025

Il Consiglio di Stato e le nuove indicazioni per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo: tra apprezzamenti e criticità nel 2025

Il 16 novembre 2025 il Consiglio di Stato ha espresso un parere favorevole ma critico sulle nuove indicazioni per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo in Italia. Queste linee guida rappresentano un tentativo di aggiornare il sistema scolastico alla luce dei cambiamenti sociali e culturali, con una particolare attenzione all’innovazione pedagogica e alla coerenza normativa. Il Consiglio, organo consultivo supremo, ha apprezzato l’impostazione generale ma segnalato numerose criticità, soprattutto legate all’uso di termini giuridici indeterminati e alla necessità di garantire il rispetto della Costituzione, portando alla rimozione del termine “cittadini” per favorire un’istruzione inclusiva.

Nonostante il Ministero dell’Istruzione abbia accolto alcune modifiche suggerite dal Consiglio, come la revisione di definizioni e riferimenti normativi, molte raccomandazioni sono rimaste inascoltate, soprattutto riguardo la chiarezza degli obiettivi educativi e la precisione dei contenuti curricolari. L’utilizzo di concetti vaghi come “benessere educativo” rischia di creare disparità territoriali e di affidare troppo margine interpretativo a insegnanti e dirigenti, indebolendo l’uniformità del sistema scolastico italiano. Questi problemi evidenziano la necessità di maggiore chiarezza normativa per garantire equità e certezza del diritto.

Le reazioni degli esperti e delle associazioni sono state varie: mentre si accoglie con favore l’innovazione, si sottolineano le carenze legate alle omissioni ministeriali e al mancato coinvolgimento partecipativo. L’impatto pratico interesserà l’aggiornamento dei curricoli, dei progetti inclusivi e la formazione del personale scolastico. Il futuro della riforma dipenderà dall’efficace monitoraggio e dalla capacità delle scuole di applicare coerentemente le indicazioni, al fine di evitare un sistema educativo a più velocità e garantire un’istruzione realmente inclusiva e uniforme a livello nazionale.

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