Petizione per la Riattivazione Immediata della Carta del Docente: Salvo Amato e Professione Insegnante Sollecitano il Ministero
Il dibattito sulla sospensione della Carta del Docente per l'anno scolastico 2025-26 ha acceso un acceso confronto tra insegnanti, rappresentanti e Ministero. La Carta, un bonus annuale di 500 euro finanziato dalla legge 107/2015, è fondamentale per la formazione e aggiornamento professionale degli insegnanti italiani, permettendo loro di accedere a corsi, libri e strumenti digitali senza oneri personali. Nel 2025, però, la sua emissione ha subito un ritardo senza precedenti: dopo due mesi dall'inizio dell'anno scolastico, la piattaforma è ancora attiva e la riattivazione è prevista solo per febbraio 2026. Questo ha provocato proteste, culminate nella petizione lanciata dal professor Salvo Amato su Professione Insegnante, che reclama lo sblocco immediato dei fondi, rispetto dei diritti e comunicazioni chiare da parte del Ministero guidato da Valditara.
Il ritardo sta avendo impatti tangibili su migliaia di insegnanti costretti a sostenere personalmente spese per formazione e materiali essenziali, con conseguenze di demotivazione, disuguaglianze tra docenti e potenziale calo della qualità didattica. La difficoltà gestionale del Ministero è legata all'estensione del bonus ai docenti con incarichi annuali, inclusi solo recentemente per via di sentenze giudiziarie. Questa situazione ha alimentato malcontento e incertezza, a cui associazioni come Professione Insegnante rispondono con mobilitazioni digitali, raccolta firme e testimonianze dirette di insegnanti.
Per affrontare la crisi, si propongono soluzioni immediate come lo sblocco parziale dei fondi, rimborsi per spese documentate e una migliore trasparenza sulle tempistiche ministeriali. La vicenda sottolinea che la formazione continua dei docenti è fulcro del sistema scolastico italiano e che la tutela di questo diritto non è corporativismo ma una necessità per garantire una scuola di qualità. La petizione di Amato e la pressione collettiva chiedono dunque un intervento urgente, affinché il futuro dell’istruzione italiana non venga compromesso dalla mancanza di supporto e valorizzazione del corpo docente.