Anticipo TFS nella Pubblica Amministrazione: Perché la Riduzione a 9 Mesi è un Bluff secondo la CGIL
Il Trattamento di Fine Servizio (TFS) rappresenta una liquidazione finanziaria cruciale per i dipendenti pubblici italiani al termine della loro carriera. Recentemente, la normativa è stata modificata, riducendo da 12 a 9 mesi il tempo minimo per richiedere l’anticipo del TFS. Questa variazione, entrata in vigore nel novembre 2025, era stata presentata come un passo avanti volto a velocizzare i pagamenti di una «buonuscita» molto attesa da milioni di lavoratori. Tuttavia, la CGIL, principale sindacato dei lavoratori pubblici, definisce questa misura un bluff, poiché i vantaggi prospettati sono neutralizzati da una penalizzazione fiscale significativa e da persistenti criticità operative e burocratiche. In particolare, la nuova normativa comporta un aumento della pressione fiscale che potrebbe tradursi in un onere di circa 750 euro per dipendente, collegato ai criteri di calcolo dell’imponibile più sfavorevoli in caso di anticipo. Inoltre, il beneficio fiscale dell’1,5% incluso nella legge ha un impatto limitato, applicandosi solo su somme fino a 50.000 euro e risultando spesso vanificato dalla maggiore tassazione. Sul piano operativo, difficoltà burocratiche e lungaggini continuano a ostacolare un’effettiva accelerazione temporale dei pagamenti, e i costi associati agli anticipi tramite istituti di credito possono pesare ulteriormente sul bilancio del lavoratore. Questo quadro generale della normativa sul TFS in Italia si confronta negativamente con altri paesi europei, dove i tempi di liquidazione sono notevolmente più brevi e le procedure più snelle. La percezione diffusa tra i lavoratori pubblici e i sindacati è di delusione e frustrazione, con richieste di riforme più incisive, inclusa la revisione della tassazione, la semplificazione amministrativa e un allineamento agli standard europei. La CGIL insiste che solo modifiche sostanziali potranno restituire credibilità e giustizia a un sistema che oggi appare ancora segnato da inefficienze e disparità.