PNRR e Mercato del Lavoro: Una Riforma Mancata per Giovani e Donne
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano, concepito come strumento chiave per la ripresa economica post-pandemia, puntava a rilanciare l'occupazione, con un focus particolare su giovani e donne. Tuttavia, a due anni dall'avvio, i risultati sono deludenti, soprattutto per questi gruppi. La riduzione di circa 800 milioni di euro destinati al settore lavoro ha compromesso le politiche attive e la modernizzazione dei Centri per l’Impiego (CPI), centrali nella strategia del PNRR. Le difficoltà organizzative e burocratiche hanno portato a soli 280 interventi di rafforzamento CPI su 500 programmati, diminuendo l'efficacia di orientamento e collocamento. Il Programma Gol, ideato per percorsi formativi mirati, si è dimostrato poco inclusivo e poco aderente ai fabbisogni del mercato, escludendo spesso giovani e donne da opportunità qualificate. La situazione è aggravata dal fenomeno del part-time involontario femminile, che colpisce circa il 70% delle donne in questo tipo di contratto, sottolineando persistenti barriere strutturali come la carenza di servizi per l’infanzia e discriminazioni di genere. Le criticità del PNRR derivano da scarsa coordinazione istituzionale, dispersione delle risorse e mancanza di sistemi di monitoraggio efficaci. Inoltre, le disuguaglianze territoriali, con il Sud penalizzato, e il persistente divario di genere evidenziano la necessità di nuovi indirizzi operativi. Proposte concrete includono il rafforzamento della governance delle politiche del lavoro, investimenti nell'orientamento formativo, promozione della conciliazione vita-lavoro, incentivi per l'assunzione stabile di giovani e donne e un monitoraggio costante dei risultati. Solo attraverso questi cambiamenti il PNRR potrà diventare veramente il volano per un mercato del lavoro italiano più equo e moderno.