
Al Cern la moderna alchimia: la trasformazione del piombo in oro tra scienza e sogno
Per secoli, la trasformazione del piombo in oro ha rappresentato il sogno degli alchimisti, simbolo di perfezione e creazione della materia. Oggi, grazie ai progressi della fisica nucleare e all'uso di strumenti avanzati come il Large Hadron Collider (LHC) presso il Cern di Ginevra, questo antico desiderio è stato realizzato, seppur solo per frazioni di secondo. L'esperimento Alice ha permesso la creazione temporanea di nuclei d'oro tramite collisioni di ioni di piombo ad altissima energia, portando quindi l'alchimia nell'ambito della ricerca scientifica moderna. Il Cern, centro europeo di ricerca nucleare, ospita l'LHC, un acceleratore sotterraneo di 27 km progettato per studiare le componenti fondamentali della materia e replicare condizioni simili al Big Bang, creando nuove particelle e portando avanti esperimenti pionieristici come quello con Alice, che studia lo stato primordiale della materia.
L'esperimento Alice ha visto la collisione di ioni di piombo accelerati quasi alla velocità della luce, e in queste condizioni estreme si sono formati nuclei d'oro. La produzione ha raggiunto numeri impressionanti: 86 miliardi di nuclei d'oro nella prima fase, raddoppiati nella seconda, anche se questi nuclei restano stabili solo per brevissimi istanti prima di decadere in protoni, neutroni e altri frammenti nucleari. Il processo si basa sulla fisica nucleare avanzata: l'energia liberata durante le collisioni rompre e ricombina i nuclei atomici, creando transitori nuclei più pesanti. Tuttavia, questa trasformazione richiede enorme energia e tecnologia sofisticata e non è replicabile su scala industriale.
Questa trasmutazione si distingue nettamente dalle pratiche alchemiche antiche, fondate su metodi empirici o spirituali: oggi si tratta di una manipolazione scientifica basata sulle leggi della fisica quantistica e nucleare. Sebbene l'oro prodotto esista solo temporaneamente e l'applicazione industriale sia al momento impraticabile, il risultato offre preziosi approfondimenti sulla formazione degli elementi nell'universo e stimola innovazioni future in campo scientifico e tecnologico. La comunità scientifica ha accolto la scoperta con entusiasmo, riconoscendone l'importanza nella comprensione della materia e nella ricerca nucleare, pur evidenziando le difficoltà ancora da superare per applicazioni concrete. Questa esperienza testimonia come la passione umana per la conoscenza possa trasformare la realtà, realizzando sogni antichi con il rigore della scienza moderna.