
Windows 10 e il caso BitLocker: richieste di ripristino dopo l'ultimo Patch Tuesday, soluzioni e consigli pratici
L'aggiornamento cumulativo KB5058379 di Windows 10, rilasciato il 14 maggio 2025, ha causato molti problemi agli utenti, in particolare richieste improvvise della chiave di ripristino BitLocker al riavvio. Questo fenomeno ha interessato sistemi di vari produttori e ambienti, sia aziendali che domestici. BitLocker è una tecnologia di cifratura che protegge i dati impedendo accessi non autorizzati, richiedendo la chiave di ripristino quando vengono rilevate modifiche sospette nel sistema. Tuttavia, dopo l'installazione di KB5058379, la richiesta della chiave si è attivata senza apparenti motivi, causando disagi diffusi e necessitando interventi urgenti da parte di Microsoft. Il bug sembra essere collegato all'interazione tra l'aggiornamento e tecnologie come Intel Trusted Execution Technology (TXT), Secure Boot e virtualizzazione hardware, configurazioni presenti in molti sistemi. Microsoft ha suggerito soluzioni temporanee, tra cui la disattivazione di Intel TXT e Secure Boot nel BIOS, per mitigare il problema in attesa di una patch definitiva. Questi interventi vanno però eseguiti con cautela, dato che possono ridurre la sicurezza complessiva dei dispositivi. La situazione ha evidenziato l'importanza cruciale di mantenere backup aggiornati e sicuri delle chiavi di ripristino BitLocker, evitando perdite di dati di difficile o impossibile recupero. Le aziende sono invitate a sospendere temporaneamente l'applicazione dell'aggiornamento e a effettuare test in ambienti controllati, mentre Microsoft continua a lavorare sul rilascio di una correzione stabile. In sintesi, il caso sottolinea come la gestione oculata degli aggiornamenti e la consapevolezza tecnica siano fondamentali per bilanciare sicurezza e operatività nei sistemi Windows 10.