
Certificazioni linguistiche a scuola: la svolta del Ministero tra qualità, legalità e meritocrazia
La recente riforma del Ministero dell'Istruzione italiano sulle certificazioni linguistiche ha introdotto un cambiamento significativo, focalizzato su qualità, legalità e meritocrazia. Tale intervento mira a garantire che le certificazioni abbiano un reale valore accademico e curriculare, limitando il numero degli enti accreditati da 41 a soli 8, al fine di assicurare trasparenza, standard elevati e uniformità nazionale. Inoltre, gli esami saranno effettuati esclusivamente in sedi autorizzate, sottoposte a rigorosi controlli per prevenire irregolarità e pratiche scorrette, contrastando fenomeni come la compravendita di certificazioni. Gli enti certificatori sono obbligati a rispettare criteri rigorosi, come la conformità ai livelli del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, garantendo prove equilibrate e gestite da commissioni qualificate. Un sistema di monitoraggio digitale e audit periodici assicura la regolarità e la trasparenza del processo, mentre le relazioni annuali degli enti consentono un controllo continuo e la possibilità di revoca dell'accreditamento in caso di anomalie. Questa riforma avrà un impatto rilevante su scuole, famiglie e studenti: le scuole dovranno riorganizzare le collaborazioni con gli enti certificatori, le famiglie potranno contare su certificazioni valide e trasparenti, mentre gli studenti avranno un percorso più equo e meritocratico. Pur con alcune criticità, come possibili aumenti dei costi o difficoltà logistiche, la misura viene considerata un'opportunità per elevare gli standard e rafforzare il valore delle certificazioni linguistiche in Italia, allineandosi alle migliori pratiche europee e offrendo ai giovani un vero passaporto per il mondo.