
L'Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione: L'Appello di Zangrillo alla AI Week di Milano
L'intelligenza artificiale (IA) rappresenta oggi un'importante leva per la trasformazione della pubblica amministrazione (PA) italiana, come sottolineato da Paolo Zangrillo durante l'AI Week di Milano del 13 maggio 2025. L'IA può migliorare l'efficienza, la trasparenza e la qualità dei servizi pubblici, rendendoli più accessibili e personalizzati per i cittadini. Tuttavia, il successo di questa trasformazione dipende fortemente dalla capacità di colmare il persistente gap nelle competenze digitali, che vede l'Italia ancora indietro rispetto alla media europea, con dati che indicano un 47% di competenze di base inferiori. Zangrillo ha evidenziato la necessità di una rivoluzione culturale nella PA, accompagnata da percorsi strutturati di formazione continua e diffusa, che coinvolgano tutti i livelli di personale, dalle posizioni operative agli alti dirigenti. Tali iniziative formative devono includere corsi online, workshop pratici, collaborazioni con università e valutazioni periodiche, allo scopo di sviluppare competenze avanzate nell'uso dell'IA e nella supervisione dei processi automatizzati.
Tra le strategie evidenziate per innovare la PA vi sono progetti come Polis, realizzato in collaborazione con Poste Italiane. Questo progetto prevede l'installazione di totem digitali sul territorio, soprattutto nelle zone periferiche, per facilitare l'accesso ai servizi pubblici, anche a chi ha scarse competenze informatiche, riducendo così il digital divide. I totem digitali consentono di gestire pratiche amministrative, prenotare appuntamenti e richiedere certificati 24/7, con l'assistenza di personale formato. Si tratta di un esempio concreto di come l'IA possa rendere la PA più vicina ai cittadini e più inclusiva. Parallelamente, Zangrillo ha sottolineato l'urgenza di affrontare il divario delle competenze digitali tra Italia e altri paesi europei, puntando a politiche nazionali di formazione obbligatoria, collaborazioni con università, sviluppo di piattaforme online e incentivi per le amministrazioni più attive nella formazione. La collaborazione tra pubblico e privato è vista come un elemento chiave per accelerare la diffusione del know-how e garantire una transizione tecnologica efficace.
In conclusione, il futuro della pubblica amministrazione italiana è strettamente legato alla capacità di sfruttare le potenzialità dell'intelligenza artificiale, ma la trasformazione è possibile solo con un impegno significativo nella formazione e nel rafforzamento delle competenze digitali. La sfida è doppia: da un lato, prevenire il rischio di un arretramento nel confronto europeo; dall'altro, offrire servizi pubblici più efficienti, semplici e accessibili. I progetti innovativi in corso, uniti a una politica strategica centrata sulla cultura digitale e sull'inclusione, permetteranno all'Italia di costruire una PA all'avanguardia, competitiva e realmente al servizio dei cittadini.