
Papa Leone XIV e la sfida dell'intelligenza artificiale: verso una nuova dottrina sociale della Chiesa
Papa Leone XIV ha centrato il suo primo discorso ai cardinali sull'intelligenza artificiale (AI), segnando una svolta nella dottrina sociale della Chiesa cattolica. In un'epoca di rapidi mutamenti tecnologici, ha sottolineato l'importanza di affrontare l'AI con un approccio etico radicato nei valori cristiani, ponendo così un nuovo orizzonte per la Chiesa nell'era digitale. La sua riflessione si iscrive nella tradizione sociale della Chiesa, che storicamente si è occupata di diritti umani, lavoro e giustizia, ma ora si confronta con le sfide di un mondo tecnologico in trasformazione, cercando di tutelare la dignità umana e l'equità sociale nel contesto delle nuove tecnologie. Nel discorso Leone XIV ha ribadito la centralità della persona, evidenziando che il progresso tecnologico deve essere guidato dall'etica cristiana, e ha rilanciato il lascito di Papa Francesco in materia, impegnandosi a tradurlo in azioni concrete per adattare la dottrina sociale ai tempi contemporanei.
Uno dei temi portanti del discorso è stato il legame inscindibile tra AI e dignità umana. Il Papa ha richiamato l'importanza di uno sviluppo tecnologico al servizio dell'uomo, non un opposto, sottolineando la necessità di una cultura tecnologica rispettosa dei lavoratori e di un impegno condiviso tra governi, imprese e società civile nella gestione responsabile degli algoritmi. Ha inoltre evidenziato i rischi legati all'automazione indiscriminata, alla precarizzazione del lavoro e alle disuguaglianze, richiamando un nuovo patto sociale basato su formazione inclusiva, solidarietà e tutela del lavoro umano nell'era digitale. Questo approccio si concretizza nella promessa di una nuova dottrina sociale che guidi il mutamento tecnologico salvaguardando i diritti fondamentali e promuovendo un'economia inclusiva e solidale.
Infine, Papa Leone XIV ha proposto un ruolo attivo della Chiesa come mediatrice nella regolamentazione etica delle tecnologie emergenti, invitando alla collaborazione interreligiosa per definire limiti morali nella progettazione e nell’uso dell’AI, contrastando forme di discriminazione algoritmica e salvaguardando la centralità umana. Il discorso ha avuto rilevanza globale, suscitando interesse e dibattito anche fuori dal contesto cattolico, e ha segnato l'inizio di nuove iniziative concrete come la creazione di una commissione vaticana per l'etica digitale, la promozione di studi accademici sull'AI nelle università cattoliche e la diffusione di alfabetizzazione digitale all’interno delle comunità ecclesiali. Così, la posizione del Vaticano si pone come contributo fondamentale nel dialogo mondiale sul futuro etico della tecnologia e della società.