Doomscrolling e Generazione Z: come lo scorrimento compulsivo di notizie negative amplifica l’ansia giovanile

Doomscrolling e Generazione Z: come lo scorrimento compulsivo di notizie negative amplifica l’ansia giovanile

Il fenomeno del doomscrolling si riferisce alla tendenza, diffusa soprattutto tra i giovani della Generazione Z, a scorrere in modo compulsivo notizie negative sui social e portali online, spesso per ore consecutive. Questo comportamento è aumentato sensibilmente negli ultimi anni, soprattutto in contesti di crisi sociale come pandemie o guerre, causando una notevole crescita nell'ansia giovanile. Studi recenti indicano una correlazione tra l'uso ossessivo dei social e un incremento dell'ansia, con il cervello dei giovani non adeguatamente preparato a gestire un flusso costante di informazioni ansiogene. I dati mostrano che più della metà dei giovani italiani tra i 18 e i 29 anni si dedica regolarmente al doomscrolling, con un triplicarsi dei livelli di ansia tra il 2019 e il 2023. Le cause principali sono rappresentate dal predominio di contenuti negativi, algoritmi che amplificano notizie scioccanti e mancanza di autoregolamentazione digitale. L'impatto psicologico include aumento dello stress, insonnia, irritabilità e peggioramento delle relazioni sociali, generando una spirale di ansia e isolamento. Le conseguenze si estendono anche a difficoltà scolastiche, disregolazione emotiva e disturbi del sonno, mentre si accentua la sfumatura tra vita reale e digitale nei giovani. Per contrastare questi effetti, gli esperti suggeriscono strategie pratiche come limitare l'uso dei social a due sessioni di 15 minuti al giorno, utilizzare timer, fare digital detox e scegliere consapevolmente le fonti di informazione. Tecniche di mindfulness, come la consapevolezza delle emozioni durante la navigazione e micro-pause attive, sono proposte come valide alternative allo scrolling compulsivo, favorendo la presenza mentale e il benessere. Inoltre, il ruolo di famiglia e istituzioni è cruciale; genitori e insegnanti devono promuovere dialogo, educazione digitale e supporto psicologico, creando spazi di confronto e auto-mutuo-aiuto. La collaborazione tra i vari attori sociali è indispensabile per una prevenzione efficace e per aiutare i giovani a sviluppare autoregolazione e pensiero critico. Infine, gli esperti ritengono che il futuro digitale della Generazione Z debba puntare a un uso equilibrato e consapevole della tecnologia, con l'implementazione da parte delle piattaforme di strumenti per il benessere digitale. Campagne di sensibilizzazione e interventi educativi sono fondamentali per indirizzare i giovani verso un internet sicuro e promuovere attività che favoriscano la crescita personale, come meditazione, sport e relazioni reali. In sintesi, affrontare il doomscrolling richiede un approccio integrato che coinvolga educazione, pratiche di mindfulness e supporto sociale per tutelare la salute mentale delle nuove generazioni e garantire loro un futuro sereno e autodeterminato.
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