
Rigettato il ricorso sindacale sulla conferma dei docenti di sostegno: il Tar Lazio fissa la discussione
Il decreto ministeriale 32/2025 introduce una significativa novità nel sistema scolastico italiano, offrendo alle famiglie degli studenti con disabilità la possibilità di richiedere la conferma del proprio docente di sostegno per l'anno scolastico successivo. Questa misura mira a garantire continuità educativa e relazionale, elemento considerato fondamentale per un'inclusione scolastica efficace. Tuttavia, il provvedimento ha sollevato critiche da parte dei sindacati FLC CGIL e GILDA, che ritengono la normativa in contrasto con i principi costituzionali e con le regole vigenti su mobilità e diritti del personale scolastico. In seguito a un ricorso urgente presentato al Tar Lazio, la richiesta di sospensione del decreto è stata respinta, ma il Tribunale ha fissato l'udienza di merito per il 21 maggio 2025, evidenziando la complessità della materia e la necessità di un approfondimento sulla legittimità del provvedimento.
Il DM 32/2025 si applica agli studenti certificati secondo la legge 104/1992 e prevede procedure specifiche per la presentazione delle domande di conferma da parte delle famiglie, con l'obiettivo di assicurare continuità con gli insegnanti di sostegno che hanno già instaurato un rapporto educativo importante. Non mancano tuttavia eccezioni, ad esempio in caso di trasferimenti del docente o altre ragioni di servizio che impediscano la conferma. La norma tiene conto delle osservazioni degli stakeholder e pone particolare attenzione alla gestione interna delle richieste. Gli esperti sottolineano che, sebbene la misura possa rafforzare la qualità dell'inclusione scolastica, è indispensabile monitorare attentamente gli eventuali effetti sui diritti dei docenti e sulle dinamiche interne delle istituzioni scolastiche.
La posizione dei sindacati contesta la presunta disparità di trattamento e i rischi di compressione dei diritti dei lavoratori, ritenendo che il decreto alteri le procedure ordinarie e introduca distorsioni nell'assegnazione delle risorse umane. Nonostante ciò, il Tar Lazio ha respinto la richiesta di sospensione del DM 32/2025, riservandosi di approfondire le questioni nel merito durante l'udienza fissata. Nel frattempo, le scuole sono chiamate ad applicare la normativa, gestendo con attenzione le domande e garantendo imparzialità. La vicenda rappresenta un momento cruciale per bilanciare esigenze di inclusione e tutela dei diritti lavorativi, e il futuro dibattito giudiziario sarà decisivo per l'evoluzione della normativa e la definizione di un modello scolastico inclusivo e equo.