La Sicilia al Salone Internazionale del Libro di Torino 2025: protagonisti, sfide e grandi assenze nell’editoria del Sud
La Sicilia sarà protagonista alla 37ª edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino 2025, con uno spazio espositivo di 80 metri quadrati gestito dalla Biblioteca centrale della Regione e sostenuto dall’assessorato regionale dei Beni culturali. Questo stand ospiterà 43 presentazioni e dibattiti culturali, con la partecipazione di oltre 130 autori, editori e relatori, rappresentando così una vetrina importante della ricchezza culturale e letteraria siciliana. Tuttavia, tra le case editrici presenti, solo Sellerio di Palermo ha una rilevanza nazionale, evidenziando le difficoltà storiche e strutturali che l’editoria siciliana deve affrontare per emergere a livello nazionale rispetto al predominio delle grandi realtà editoriali del Nord Italia.
Lo spazio Sicilia al Salone si distingue non solo per l’ampiezza fisica, ma anche per il variegato programma culturale che spazia dal racconto della storia regionale a tematiche attuali, promuovendo il dialogo fra regioni e valorizzando la produzione editoriale meridionale. Le case editrici siciliane sfidano le difficoltà di distribuzione e risorse, cercando visibilità in questa importante manifestazione per connettersi con un pubblico nazionale e internazionale. Gli eventi previsti includono incontri letterari, laboratori per giovani, tavole rotonde su temi quali memoria, legalità e sostenibilità, che mettono in luce la vitalità e la pluralità culturale dell’isola.
Nonostante queste iniziative, l’editoria siciliana e meridionale si confronta con un baricentro culturale italiano fortemente concentrato al Nord, con limitate possibilità di crescita e promozione per le realtà del Sud. Le cause principali sono la scarsa presenza sui canali distributivi nazionali, minori investimenti in innovazione e digitalizzazione e difficoltà logistiche. Tuttavia, l’editoria del Sud mostra segni di resilienza e innovazione, con start-up, nuovi generi e forte legame con il territorio. Il Salone di Torino rappresenta un’occasione per rafforzare la centralità culturale del Sud, ma sarà necessario un impegno congiunto di istituzioni, editori e operatori per creare politiche di sostegno e una reale equità nella rappresentanza culturale italiana.
Il teatro si configura come una strategia didattica innovativa e inclusiva per i giovani con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), offrendo un ambiente in cui esprimere creatività senza timore di giudizi. In un contesto scolastico spesso percepito come competitivo e valutativo, il teatro rappresenta un luogo sicuro che valorizza l’impegno personale e la collaborazione, facilitando l’accettazione di sé e altrui. Attraverso la pratica teatrale, i giovani imparano a convivere con l’ansia e l’imprevisto, sperimentando errori come tappe fondamentali di crescita all’interno di un gruppo coeso e supportivo. Ciò favorisce lo sviluppo di competenze socio-emotive come l’empatia, l’ascolto e la comunicazione, indispensabili per migliorare le relazioni e il benessere psicologico. Inoltre, il teatro promuove autonomia e fiducia in sé, affrontando la bassa autostima spesso associata ai DSA, e rafforza le abilità comunicative offrendo spazi sicuri dove modulare il linguaggio e gestire l’ansia da prestazione. La recitazione stimola anche la concentrazione e la memoria, con tecniche trasferibili allo studio quotidiano. La scuola gioca un ruolo cruciale nel favorire l’inclusione attraverso laboratori teatrali integrati nel percorso didattico, supportati da collaborazioni tra insegnanti, famiglie e operatori. Esperienze positive dimostrano l’efficacia di questi interventi, sebbene permangano sfide legate a formazione, risorse e timori di uscire dai metodi tradizionali. Guardando avanti, l’innovazione educativa e le nuove tecnologie aprono opportunità per ampliare e rendere accessibili queste pratiche, sostenendo una reale inclusione. In sintesi, il teatro per i giovani con DSA non è solo attività artistica, ma un potente strumento di crescita personale, empatia e resilienza, capace di trasformare il percorso scolastico in un’esperienza più umana, innovativa e inclusiva, dove il palcoscenico diventa un luogo di riscatto e realizzazione.
Il 2024 si è confermato come un anno di grande successo per i luoghi della cultura statali italiani, secondo la classifica ufficiale pubblicata dal Ministero della Cultura (MiC). Il patrimonio culturale italiano ha registrato numeri da record in termini di visitatori e incassi, sottolineando il ruolo cruciale della cultura come motore di sviluppo economico e sociale. I principali siti archeologici e museali, come il Parco archeologico del Colosseo, le Gallerie degli Uffizi e il Parco archeologico di Pompei, hanno attirato milioni di visitatori, consolidando la posizione dell’Italia quale polo culturale di rilievo globale. Non solo i grandi nomi, ma anche siti meno noti hanno beneficiato di una rinnovata attenzione grazie a strategie innovative di promozione e accessibilità, contribuendo a un trend di crescita costante e a un allungamento della stagione turistica culturale.nnIn testa alla classifica, il Parco archeologico del Colosseo si conferma leader incontrastato con oltre 14 milioni di visitatori e incassi che superano i 101 milioni di euro, seguito dalle Gallerie degli Uffizi e dal Parco archeologico di Pompei. Anche il Pantheon si distingue per un notevole afflusso di pubblico. L’attenzione alla digitalizzazione ha giocato un ruolo chiave nel successo di questi siti, con investimenti significativi in biglietterie online, realtà virtuale e percorsi multimediali che hanno migliorato l’esperienza dei visitatori e attratto un pubblico più giovane e internazionale. Grandi eventi culturali e mostre temporanee hanno ulteriormente stimolato l’interesse del pubblico, favorendo una fidelizzazione crescente.nnI dati confermano altresì l’importanza economica e sociale della cultura, che genera ricadute positive sul turismo, sull’occupazione e sui territori. Le iniziative volte a migliorare l’accessibilità e la didattica museale sono fondamentali per coinvolgere un pubblico più ampio e diversificato, rafforzando la mission educativa e partecipativa dei musei. Tuttavia, il settore deve affrontare sfide importanti, come la tutela del patrimonio, la sostenibilità e il consolidamento della collaborazione tra pubblico e privato per garantire uno sviluppo futuro equilibrato e duraturo. In sintesi, la classifica MiC del 2024 evidenzia come il sistema culturale statale italiano rappresenti un modello di successo e una risorsa strategica imprescindibile per il Paese.
Nel maggio 2025, durante una sessione al Consiglio UE Cultura a Bruxelles, il Ministro della Cultura italiano Alessandro Giuli ha rilanciato una proposta innovativa: l’introduzione di un Tax Credit europeo per il cinema. Questa iniziativa mira a creare uno strumento fiscale omogeneo a livello comunitario per sostenere la produzione audiovisiva europea in un contesto competitivo dominato dai grandi operatori digitali internazionali. Giuli ha sottolineato l’importanza di un modello condiviso che favorisca investimenti, occupazione e pluralismo culturale, superando la frammentazione degli incentivi nazionali attualmente vigenti. Accanto al Tax Credit, ha evidenziato la necessità di aggiornare la Direttiva sui servizi media audiovisivi per garantire una maggiore presenza di contenuti europei sulle piattaforme digitali e tutelare la diversità culturale del Vecchio Continente.
Il Consiglio UE Cultura rappresenta un momento cruciale per definire politiche e strumenti a sostegno dell’industria culturale europea. L’Italia, con Giuli in prima linea, ha riaffermato il suo ruolo guida nel promuovere un approccio coordinato a livello europeo, capace di offrire soluzioni efficaci nei confronti della pressione dei colossi del digitale come Netflix e Amazon Prime Video. Il modello europeo attuale si basa su fondi nazionali, comunitari e programmi come MEDIA, ma manca di un meccanismo unificato e incisivo. La proposta di un Tax Credit continentale intende rispondere a questa lacuna, favorendo anche coproduzioni internazionali e un sistema rigoroso di controlli per garantire trasparenza e qualità.
Le reazioni del settore cinematografico sono state generalmente positive, con richieste di accelerare l’adozione delle regole comuni e di assicurare risorse sufficienti nel bilancio UE. Il confronto internazionale evidenzia come Europa, Stati Uniti e Asia adottino modelli di finanziamento diversi, ma l’Europa deve rilanciare la propria competitività mantenendo la ricchezza culturale che la contraddistingue. Le sfide per il decennio 2025-2035 includono l’adattamento ai nuovi paradigmi digitali, il rafforzamento della distribuzione internazionale e la valorizzazione dei talenti locali. L’iniziativa di Giuli rappresenta quindi un passo fondamentale verso un modello sostenibile e integrato, capace di garantire un futuro solido all’industria audiovisiva europea.
Il film “Criature”, diretto da Cecile Allegra e in uscita nel maggio 2025, racconta la storia vera di Giovanni Savino, un giovane cresciuto nelle periferie difficili di Napoli, e di Mimmo Sannino, un ex insegnante trasformato in educatore di strada. Ambientato in un contesto socio-educativo segnato da marginalità, degrado e fenomeni criminali, il film affronta il tema dell’educazione innovativa e basata sulla libertà. Attraverso la creazione di un circo di quartiere, Sannino offre ai ragazzi uno spazio dove sperimentare creatività, fiducia e lavoro di squadra, aiutandoli a superare le difficoltà scolastiche e sociali e a superare gli esami di terza media, simbolo di riscatto e crescita personale. La pellicola pone l’accento sull’importanza di un’educazione che valorizzi la libertà individuale e l’ascolto vero, distante da approcci tradizionali e autoritari. Nel panorama cinematografico italiano del 2025, “Criature” si distingue per il realismo e la sensibilità con cui tratta storie di emarginazione e rinascita, stimolando un dibattito attivo su come riformare il sistema educativo, soprattutto nelle aree più difficili. La ricezione critica positiva ne conferma l’importanza culturale e pedagogica, mentre le sue narrazioni e metodologie innovativi ispirano educatori e istituzioni a ripensare le pratiche formative. In sintesi, il film è un fondamentale contributo per comprendere e affrontare le sfide dell’educazione contemporanea in contesti problematici, proponendo la libertà e la creatività come leve essenziali per la crescita personale e sociale.
Il volumetto “Quanto a me continuo a cercare” rappresenta un’opera unica che raccoglie gli scritti di Toni Negri pubblicati tra il 1998 e il 2006 sulla rivista “Riparazione mariana”, approfondendo il rapporto tra autonomia intellettuale e spiritualità mariana. Toni Negri, noto filosofo e attivista, sviluppa una teologia originale centrata sulla figura di Maria, intesa non come simbolo passivo ma come archetipo di resistenza, solidarietà e speranza. Maria diventa così un modello per una società più giusta e inclusiva, una chiave di lettura che intreccia maternità, cura e giustizia sociale in un dialogo aperto tra fede e ragione. Particolarmente significativa è la rilettura innovativa dell’Ave Maria come inno alla maternità, che celebra la vita e invita a riconoscere il valore universale di accoglienza e protezione. Attraverso queste riflessioni, Negri propone una spiritualità trasversale che include il mistero dell’Eucaristia e il valore del perdono, concepito come un percorso complesso di consapevolezza e dialogo. La presenza di suor Teresilla nel libro sottolinea un contesto spirituale concreto e dialogante con la modernità, contribuendo a definire il clima della ricerca di Negri. Le riflessioni contenute nel volume mostrano ancora oggi grande attualità, fornendo spunti per ripensare le categorie della cura, della responsabilità sociale e del senso collettivo, e offrono un contributo prezioso sia agli studiosi di teologia che a chi cerca nuove vie di spiritualità e impegno civile.
La nuova serie online dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), intitolata “Oltre i confini”, si propone di avvicinare il grande pubblico ai luoghi più estremi e suggestivi della ricerca scientifica, come lo spazio, le vette alpine, le profondità marine e le caverne. Attraverso una serie di eventi in diretta interattiva dal 13 maggio al 3 giugno 2025, la serie coinvolge studenti, insegnanti e appassionati, offrendo un’esperienza di divulgazione scientifica dinamica e partecipativa. Grazie alla presenza di esperti riconosciuti, ogni appuntamento approfondisce non solo tematiche specifiche, ma anche il contesto e le storie che animano la ricerca nei luoghi remoti e poco conosciuti, stimolando curiosità e consapevolezza.
L’iniziativa mira a costruire un legame forte tra il pubblico e la scienza, rispondendo alla crescente domanda di cultura scientifica attraverso piattaforme digitali. I temi affrontati spaziano dall’esplorazione dello spazio alle sfide della fisica in alta quota, fino alle indagini nelle profondità oceaniche e nelle grotte, ambienti che offrono opportunità uniche per ricerche all’avanguardia. L’interattività, con domande, sondaggi e materiali multimediali, rende la partecipazione attiva e coinvolgente, permettendo agli spettatori di entrare in contatto diretto con il mondo della ricerca e comprenderne le complessità e le innovazioni.
Si sottolinea inoltre l’importanza crescente degli eventi scientifici online in Italia, che democratizzano l’accesso alla conoscenza superando barriere geografiche e sociali. “Oltre i confini” contribuisce così a promuovere una cittadinanza scientifica informata e responsabile, smontando stereotipi e rafforzando l’idea della scienza come motore di progresso inclusivo. In prospettiva, questa serie rappresenta un passo significativo verso una moderna cultura della scienza, incentivando il dialogo tra scienza e società e stimolando l’interesse di giovani talenti verso la ricerca e l’innovazione.
Il Salone Internazionale del Libro di Torino 2025, che si terrà dal 15 al 19 maggio, rappresenta un appuntamento fondamentale per la promozione della cultura e della conoscenza in Italia, con un’attenzione particolare alla scienza. In questa edizione, il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) giocano un ruolo centrale, offrendo uno spazio dedicato alla fisica e all’innovazione scientifica. La loro presenza testimonia l’importanza di integrare i risultati della ricerca scientifica nell’ambito culturale, contribuendo a orientare i giovani verso le discipline STEM attraverso eventi, laboratori e attività interattive. Questo evento si configura così come un ponte tra il mondo accademico, la scuola e la società civile, rafforzando il dialogo tra scienza e cittadinanza.” “Uno dei protagonisti dell’area MUR-INFN è il progetto Einstein Telescope, un’infrastruttura europea per lo studio delle onde gravitazionali. Attraverso materiali informativi, video e simulazioni, il progetto offre ai giovani l’opportunità di scoprire i principi della fisica delle particelle e le frontiere della ricerca scientifica, coinvolgendo attivamente scuole e università. Questo approccio rappresenta un modello efficace per l’orientamento alle carriere scientifiche, sottolineando il valore della collaborazione tra ricerca, istruzione e territorio. Parallelamente, le attività interattive come i giochi di fisica delle particelle e gli esperimenti pratici sono strumenti chiave per avvicinare il pubblico ai concetti scientifici complessi, rendendo la fisica accessibile e stimolante attraverso il gioco e la partecipazione diretta.” “Al Salone, particolare rilievo è dato alla divulgazione scientifica attraverso la rivista Asimmetrie, che da anni rappresenta un punto di riferimento nazionale per la diffusione della fisica delle particelle, e al Premio Asimov 2025, che valorizza le migliori opere di divulgazione scientifica con il coinvolgimento di studenti e docenti. Le iniziative di orientamento rivolte a ragazze e ragazzi puntano a incentivare l’inclusione nelle discipline STEM e a superare stereotipi di genere, supportando la formazione di una comunità scientifica più ampia e consapevole. La collaborazione tra MUR, INFN, scuole e università dà vita a un’integrazione tra cultura, scienza e società che si riflette nel successo di questi eventi e nella testimonianza di giovani studenti, affermando la fisica come motore di crescita personale e collettiva nel panorama culturale italiano.
Il 18 maggio 2025 al Pantheon di Roma si terrà il concerto “Le vie del Sacro”, un evento commemorativo importante in occasione del quarto anniversario della scomparsa di Franco Battiato e dell’80° anno dalla sua nascita. Organizzato dal Ministero della Cultura in collaborazione con la Fondazione Franco Battiato, il concerto rappresenta un omaggio alla figura artistica e spirituale di Battiato, celebre innovatore della musica italiana. La serata si svolgerà in uno scenario storico e simbolico, unendo la potente espressione musicale dell’artista all’atmosfera sacra e suggestiva del Pantheon, luogo che incarna un incontro tra il divino e l’umano. Il titolo “Le vie del Sacro” è emblematico: il concerto offre un percorso sonoro dentro l’opera spirituale di Battiato, accompagnando il pubblico in una riflessione personale sul senso della trascendenza e della ricerca interiore che permea la sua musica. Franco Battiato è stato un artista poliedrico, capace di spaziare dalla musica sperimentale alla spiritualità profonda, attraversando e contaminando generi musicali e culturali per oltre cinque decenni. La sua eredità si esprime non solamente attraverso brani celebri, ma anche con composizioni come la “Messa Arcaica”, che sarà eseguita durante la serata, insieme a una selezione di “Canzoni Mistiche”. Queste opere incarnano la tensione verso il sacro e la meditazione contemplativa, trovando nel Pantheon un eco ideale, visto il valore universale e la storia del luogo. I due interpreti principali del concerto saranno Giovanni Caccamo e Mara Gaudenzi, artisti riconosciuti per la loro profondità espressiva e il rispetto verso l’opera di Battiato. L’ingresso al concerto sarà gratuito fino a esaurimento posti, con consigli logistici per il pubblico riguardo orari, accessi e modalità di partecipazione. La collaborazione tra Fondazione Franco Battiato e Ministero della Cultura sottolinea l’importanza dell’evento come strumento di promozione e tutela del patrimonio artistico e spirituale dell’artista. Oltre al concerto, numerose iniziative parallele sono previste nel mese di maggio 2025, tra esposizioni, incontri, laboratori e approfondimenti che coinvolgeranno la città di Roma e altre località italiane. Il tributo mediatico e critico conferma la rilevanza di Battiato nel panorama culturale contemporaneo, evidenziando la continuità tra tradizione e innovazione nelle sue composizioni. L’evento si configura come un rito collettivo di memoria e condivisione, capace di coinvolgere un pubblico trasversale e di ispirare nuove generazioni, consolidando la figura di Battiato come emblema di ricerca artistica, spirituale e umana. In sintesi, “Le vie del Sacro” rappresenta un appuntamento imperdibile per la cultura italiana, un momento di elevazione, riflessione e omaggio che unisce musica, storia e spiritualità in uno dei luoghi più evocativi di Roma.
Il progetto educativo Perlana ‘Rethink New at School’ ha rappresentato un’importante iniziativa volta a rinnovare l’educazione ambientale nelle scuole italiane, con particolare attenzione all’impatto dell’industria tessile e al riutilizzo dei capi di abbigliamento. Nel contesto di una crescente consapevolezza sull’inquinamento tessile, il progetto ha coinvolto un ampio numero di scuole, classi e insegnanti, promuovendo una didattica basata sull’esperienza pratica e sul cambiamento culturale. Attraverso quattro moduli chiave—riduci, riusa, ricicla e rinnova—gli studenti sono stati guidati a riflettere sulle proprie abitudini di consumo e a sviluppare competenze manuali, sociali, digitali e ambientali, partecipando attivamente a laboratori di upcycling che hanno favorito creatività e collaborazione. L’evento conclusivo alla Scuola ‘Luini’ di Rozzano ha rappresentato un momento di celebrazione e condivisione dei risultati ottenuti, anche grazie all’intervento dell’influencer Greta Volpi, che ha sottolineato l’importanza dell’adozione di stili di vita sostenibili e dell’uso consapevole dei social media per diffondere buone pratiche ambientali. Il successo dell’iniziativa dimostra come la collaborazione tra scuole, aziende e società civile possa produrre un impatto significativo sulla formazione delle nuove generazioni, favorendo la nascita di cittadini più responsabili e consapevoli. Guardando al futuro, il progetto intende ampliare la sua portata, rafforzare le partnership e utilizzare sempre più strumenti digitali per consolidare l’educazione ambientale e il riuso tessile, confermandosi un modello replicabile e virtuoso capace di generare un cambiamento reale e duraturo nella società.
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